FRANCESCO BOCCHINI
Cronaca

Ac Prato, quale futuro. Il silenzio stampa è sempre più pesante. Commini solo alla guida

Il presidente ha ribadito che nessuno a Prato gli è stato vicino a parte l’imprenditore Lo Conte che ha investito come sponsor.

Il presidente ha ribadito che nessuno a Prato gli è stato vicino a parte l’imprenditore Lo Conte che ha investito come sponsor.

Il presidente ha ribadito che nessuno a Prato gli è stato vicino a parte l’imprenditore Lo Conte che ha investito come sponsor.

E adesso, cosa succede? Dopo la batosta rimediata contro la capolista Forlì, vittoriosa 4-0 al Lungobisenzio in occasione della 27° giornata del girone D di Serie D, e il silenzio stampa deciso dalla società (e in particolare dal presidente Stefano Commini), si può tranquillamente dire che in casa Prato regni il caos. Trovare qualcosa di positivo in questo momento storico appare un esercizio che nemmeno il più fiducioso dei tifosi, probabilmente, riuscirebbe a portare in fondo con successo. Solo il lavoro svolto a livello di settore giovanile e scuola calcio si salva. Per il resto, è un semi-disastro. Perché non c’è solo il campo a destare grande perplessità (per usare un eufemismo), ma anche l’extra-campo, specie dopo le parole pronunciate da Commini al podcast "Pancia a Terra". Il numero uno biancazzurro ha ricordato le difficoltà di fare calcio in una città dove gli imprenditori locali evidentemente non sono interessati ad investire nel calcio (l’unica eccezione per il presidente del Prato è rappresentata da Manuele Lo Conte, main sponsor della società laniera). Non a caso, a chi - come i tifosi della Curva Ferrovia - gli chiede con insistenza di vendere il club, Commini risponde che sarebbe disposto a cedere, ma che non sono presenti offerte sul tavolo. E allora, a meno di clamorosi ribaltoni, il Prato è destinato a restare anche nei prossimi mesi in mano all’imprenditore romano. Sì, ma con quali ambizioni? L’obiettivo resta la Serie C, ma i biancazzurri - da quando è iniziata la gestione Commini - non si sono mai dimostrati, per una ragione o l’altra, in grado di lottare per questo traguardo. Ed è difficile immaginarsi che lo sarà ai nastri di partenza della prossima stagione, a meno di un budget e di un progetto all’altezza, con le persone giuste al posto giusto. E’ ancora più complicato pensarlo dopo una figuraccia come quella di domenica contro il Forlì. Una domenica nerissima, specie per Commini, di ritorno al Lungobisenzio dopo il periodo di vacanza trascorso alle Maldive. Prima la contestazione della Curva, poi l’umiliazione dei tre gol incassati da Remedi e compagni nei primi otto minuti di partita, per passare successivamente all’aggressione verbale (e non fisica) da parte di due tifosi e alla decisione di lasciare il proprio posto in tribuna già durante l’intervallo, annunciando il silenzio stampa. Questo dopo che, il giorno prima, il presidente biancazzurro aveva preallertato i giornalisti, poiché sarebbe intervenuto in conferenza dopo il match. Ma non è la prima volta che Commini annulla un incontro con la stampa, dato che già era accaduto nell’ultima settimana del mese scorso. Anche questo testimonia il caos all’interno del Prato, così come lo testimonia la posizione di mister Marco Mariotti e del direttore sportivo Francesco Virdis. Entrambi sembravano vicini ad una conferma per la prossima annata, ma più passano i giorni, più la sensazione è che qualcosa stia cambiando. Nel frattempo, la squadra - nonostante la sosta di due settimane - riprenderà oggi ad allenarsi, in un clima a dir poco negativo e con un cielo denso di nuvoloni grigi.

Francesco Bocchini