LAURA NATOLI
Cronaca

Accoltellato dal collega di lavoro, in fabbrica clandestini sfruttati e telecamere contro i blitz

Prato, individuato ma ancora non rintracciato l’uomo che ha ferito un connazionale cinese all’addome: è indagato per tentato omicidio. Arrestato il titolare della stamperia: trovati 12 irregolari e un dormitorio

I carabinieri hanno eseguito la perquisizione nella notte fra martedì e mercoledì

I carabinieri hanno eseguito la perquisizione nella notte fra martedì e mercoledì

Prato, 30 gennaio 2025 – Si è svegliato e ha collaborato con gli investigatori indicando chi lo aveva accoltellato e dove era avvenuta la violenta aggressione. E’ stato individuato a tempo di record – anche se non è stato trovato fisicamente – l’uomo, cinese, che nella notte fra sabato e domenica ha ferito con diverse coltellate un connazionale, un ventenne, all’interno della ditta dove entrambi, clandestini, lavoravano. La vittima è arrivata al pronto soccorso con una profonda ferita che dall’addome gli aveva perforato un polmone la mattina di domenica. Ad accompagnarlo e scaricarlo di fronte al pronto soccorso è stato un altro collega che poi si è dileguato nel nulla. Il ventenne è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e, appena si è ripreso, è stato interrogato dai carabinieri, guidati dal comandante provinciale Francesco Schilardi. L’uomo ha collaborato con gli investigatori fornendo dettagli utili e indicando il luogo esatto dove era avvenuto il ferimento: una stamperia a gestione orientale in via Pistoiese dove entrambi, aggressore e vittima, lavoravano, di notte, in condizioni di sfruttamento e di forte stress. L’accoltellatore è indagato per tentato omicidio ed tutt’ora ricercato. In seguito alla testimonianza della vittima la procura, diretta da Luca Tescaroli, ha disposto una perquisizione nella stamperia indicata dall’uomo.

L’episodio violento ha portato alla luce una situazione di sfruttamento all’interno della stamperia grazie al blitz che i carabinieri hanno eseguito nella notte fra martedì e mercoledì. L’operazione non è stata semplicissima in quanto la ditta è dotata di un sistema di videosorveglianza puntato verso l’esterno in modo da avvertire gli operai all’interno della presenza delle forze dell’ordine. Nella fabbrica c’era anche una porta di sicurezza sul retro che serviva come via di fuga in caso di controlli a sorpresa degli ispettori o delle stesse forze dell’ordine.

I carabinieri, nella notte, hanno accerchiato lo stabile in modo da mettere in sicurezza la zona e accertarsi che nessuno sarebbe scappato dall’interno. A quel punto hanno fatto l’accesso. La scena che si è presentata di fronte ai loro occhi riporta al passato, a un sistema-fotocopia di illegalità e sfruttamento scoperto in tante altre ditte a gestione orientale del Macrolotto. Intenti al lavoro i militari dell’Arma hanno trovato dodici clandestini. La stamperia, che lavora per conto di imprese italiane e cinesi, ha circa 30 dipendenti, “risultati agire in condizioni di sfruttamento lavorativo”, ha scritto il procuratore Tescaroli.

Cinque operai stavano dormendo in un dormitorio che era stato allestito al piano superiore accanto agli uffici con una commistione di ambiente lavorativo e abitativo che appariva essere stato debellato dai controlli del progetto Lavoro sicuro, voluti dalla Regione in seguito al rogo al Macrolotto nel dicembre 2013, ma che sembra tornare a galla.

La stamperia, che lavora per conto di molte aziende italiane che producono abbigliamento da donna, era operativa soprattutto di notte e gli operai erano costretti a turni massacranti. L’aggressione dello scorso fine settimana sarebbe maturata nell’ambito di un litigio fra i due clandestini: motivi legali alla realizzazione dei capi. Un violento litigio, forse, dovuto alle condizioni di forte stress a cui erano sottoposti i lavoratori. E’ stato rintracciato l’amministratore delegato della ditta, un cinese, che è stato arrestato per sfruttamento mentre la ditta è stata posta sotto sequestro.

I dodici clandestini sono stati portati alla caserma dei carabinieri per le operazioni di espulsione dall’Italia. Gli accertamenti andranno avanti, non solo per trovare l’accoltellatore ma anche sulla ditta. E’ stato definitivamente chiarito che l’episodio dell’accoltellamento non ha nulla a che fare con l’altro cinese ferito in strada in via Pistoiese che, sempre nella notte fra sabato e domenica, è arrivato in pronto soccorso con un’ambulanza. Le sue condizioni erano meno gravi del quelle del connazionale. In questo caso, l’uomo sarebbe stato vittima di una rapina in strada. Anche su questo episodio indagano i carabinieri.