Prato, 29 gennaio 2025 – Si dirada la nebbia sul caso del tentato omicidio avvenuto a Prato, in via Pistoiese, nella notte tra sabato e domenica, quando un uomo di nazionalità cinese è stato soccorso in gravi condizioni. Aveva diverse ferite da arma da taglio e, dopo essere stato operato all’ospedale Santo Stefano, si è risvegliato e ha raccontato cosa era successo.
Il contesto è quello del distretto sommerso, nel cuore della Chinatown pratese, in una delle tante ditte dormitorio dove si consuma ogni tipo di illegalità lavorativa e non solo. Per la precisione si tratta di una stamperia per abiti da donna che lavora per conto di aziende italiane e cinesi, con una trentina di dipendenti.
La vittima era stata accoltellata in più parti del corpo e, a quanto ha raccontato, l’aggressore era uno dei lavoratori della stamperia. E’ così scattata la perquisizione (e il sequestro) con un decreto eseguito dai carabinieri, che la scorsa notte hanno effettuato il blitz. Sono stati trovati dodici lavoratori orientali senza permesso di soggiorno, cinque erano nei dormitori allestiti sopra agli uffici. L’azienda ha un sistema di videosorveglianza e un’uscita di sicurezza che consente di allontanarsi senza essere visti. Una situazione di sfruttamento lavorativo che ha portasto il titolare dell’azienda all’arresto in flagranza. Le investigazioni, come si legge nella nota della Procura firmata dal procuratore Luca Tescaroli, si avvalgono anche del supporto del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro.