Accorpamenti scuole. Marco Polo e Pertini non rischiano più: "Difesa l’autonomia"

La Regione delibera i criteri del dimensionamento: il numero minimo degli studenti passa da 800 a 600. Anche Vernio non si tocca. Santi: "Grande soddisfazione, tagliare sull’istruzione è una follia".

Accorpamenti scuole. Marco Polo e Pertini non rischiano più: "Difesa l’autonomia"

Accorpamenti scuole. Marco Polo e Pertini non rischiano più: "Difesa l’autonomia"

Prato tira un sospiro di sollievo. Niente accorpamento per l’istituto scolastico comprensivo Marco Polo di Prato né per il Pertini di Vernio: dopo mesi di tira e molla finalmente è arrivata la delibera della Regione a certificare nero su bianco, la salvezza delle scuole di Prato e provincia che potranno mantenere la propria autonomia. Un traguardo importante per i servizi scolastici, difeso con le unghie e con i denti dall’assessore all’istruzione Ilaria Santi insieme ai dirigenti e alle istituzioni regionali.

La Regione Toscana ha infatti approvato, secondo quanto previsto dalla finanziaria, la delibera per stabilire i criteri con cui scegliere i 15 istituti da accorpare, e nessuno di questi si trova nella provincia di Prato. A salvare le scuole pratesi sono stati una concomitanza di elementi, il primo riguarda il numero minimo di studenti previsto in Toscana per l’accorpamento che è di 600 iscritti contro gli 800 indicati dal governo. L’istituto Marco Polo, che rischiava di essere assorbito dal comprensivo Mazzoni, ne conta 850, quindi ben sopra l’asticella di penalizzazione. Diversa la motivazione per il comprensivo di Vernio che sarebbe stato accorpato con le scuole Bartolini di Vaiano: in questo caso a fare la differenza non è stato il numero degli alunni, ma il fatto di appartenere alle aree interne, che in questo caso coincide con quella montana.

"Siamo molto soddisfatti del risultato per la nostra provincia anche se tagliare sulle scuole è sempre una scelta sbagliata e quindici complessi nella regione pagheranno lo scotto – spiega l’assessore all’istruzione Ilaria Santi –. Siamo davvero felici perché è stata compresa la particolarità della nostra area, e questo risultato è stato possibile soltanto grazie ad un continuo confronto fra tutti gli attori interessati. Sul territorio, comunque, negli anni si erano già verificati accorpamenti con l’istituzione degli istituti comprensivi che qui a Prato hanno anticipato i tempi, anche questo ha influito nelle scelte regionali".

Non è solo il momento di festeggiare perché il piano del governo per gli accorpamenti è spalmato su tre anni: nel prossimo anno scolastico da 470 in Toscana si dovrà arrivare a 455, per poi scendere nel 2025 a 452 e a 446 nell’anno scolastico 2026’27.

"Stando così le cose e con i numeri deliberati della Regione dovremo scongiurare ridimensionamenti anche nel futuro, ma non possiamo abbassare la guardia – spiega Santi –. Dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto finora per migliorarci sempre di più".

A metà ottobre Prato fu scelta dall’assessore regionale all’istruzione Alessandra Nardini come simbolo della battaglia contro gli accorpamenti: realtà esempio di accoglienza, integrazione e qualità scolastica. Qualità che oggi ci hanno premiato.

Silvia Bini