Acqua, la battaglia di dieci Comuni. Multiutility: Irace resta in bilico

Lettera per chiedere uno stop alla gara per l’individuazione del socio privato di Publiacqua

Acqua, la battaglia di dieci Comuni. Multiutility: Irace resta in bilico

Un fontanello gestito da Publiacqua. La società è presieduta da Nicola Perini, ex amministratore unico di Consiag. La compagine societaria è al 60 per cento di Alia e al 40 di Acque blu fiorentine (Acea e altri)

La battaglia dei piccoli Comuni per ’liberare’ l’acqua bene comune non si ferma. Dall’assemblea dei soci di Alia Multyutility alla lettera per cercare di far sentire la voce di chi vuole lo stop al bando per la gestione dell’acqua nella Toscana centrale. Dieci Comuni chiedono che

venga convocata la Conferenza territoriale "per discutere la ripubblicizzazione dell’acqua insieme ai Comuni e si sospenda l’attività di individuazione del socio privato di Publiacqua". Richiesta formalizzata dai sindaci di Sesto Fiorentino, Calenzano, Campi Bisenzio, Carmignano, Borgo San Lorenzo, Cantagallo, Castelfranco Piandiscò, Rufina, Vaiano e Vicchio nella lettera inviata al Comune di Firenze cui compete la presidenza della conferenza territoriale 3, quella del Medio Valdarno ( e per conoscenza ad Ait, Autorità idrica toscana che organizza il bando di gara).

"Sono trascorsi ormai molti mesi dalla decisione di avviare la ricerca di un nuovo socio privato per Publiacqua, una scelta non condivisa da tutti i Comuni e che suscita perplessità sempre maggiori" osservano i primi cittadini.

Secondo il cronoprogramma di Ait il bando pronto nel 2025 (proroga di un anno) dovrebe assegnare il 70 per cento di quote a Publiacqua e il 30 ad un X socio privato (attualmente la composizione della gestione è 60/40 per cento, dove il socio privato è rappresentato da Acque blu fiorentine guidata da Acea).

"Sono state rinnovate molte amministrazioni comunali e in molti casi la ripubblicizzazione dell’acqua è stato uno dei capisaldi dei programmi elettorali scelti dai cittadini - dicono i sindaci - L’indicazione ricevuta è chiara e abbiamo il dovere di darle seguito, viste anche le voci di preoccupazioni crescenti, i dubbi sulla effettiva appetibilità e la possibilità che da questa procedura possano scaturire contenziosi legali".

Per ciò "alla luce dei recenti sviluppi non è rinviabile oltre l’avvio di un approfondimento che chiarisca in ogni suo aspetto le implicazioni di quella decisione". Come sindaci "intendiamo ribadire anche pubblicamente questa nostra posizione, confrontandoci con le nostre comunità in maniera chiara e aperta". Prossimo appuntamento l’assemblea del 27 novembre a Calenzano.

La battaglia dei piccoli Comuni si innesta nel destino della Multiutility della Toscana sotto la guida di Alia. Il documento maggioritario uscito dall’assemblea dei soci ha definito un altro percorso: la gestione dell’acqua deve essere affidata al criterio 70/30 per cento stabilito da Ait. L’acqua insieme a rifiuti ed energia sono i tre capisaldi della holding. Non c’è spazio per la ripubblicizzazione completa della risorsa idrica come non c’è possibilità di andare in Borsa per trovare le risorse necessarie per gli investimenti.

Entro la fine del 2024 il cda di Alia Multiutility deve comunicare ai soci le risposte alle richieste formulate nel documento vincente. Strategia industriale, opzioni per gli investimenti, allargamento dei confini della holding, valorizzazione delle società partecipate in primis Estra e Publiacqua.

Guida le operazioni l’amministratore delegato Alberto Irace. Il borsino sulla sua permanenza al vertice di Am cambia di giorno in giorno. L’altro giorno c’è stato un nuovo faccia a faccia con la sindaca di Firenze Sara Funaro che fa parte del triumvirato capofila dei sindaci maggioritari (con Ilaria Bugetti ed Alessio Mantellassi). Le voci si rincorrono: resta o no? C’è chi dice che aziende specializzate nell’individuazione di manager sono già al lavoro, oppure si potrebbe optare per soluzioni interne in Alia o ’vicine’ come quella di Alessandro Mazzei (direttore di Ait) o di Nicola Perini (presidente di Publiacqua, ex amministratore di Consiag).

Luigi Caroppo