Aggredito e lasciato agonizzante: "In Santa Trinita regna lo spaccio"

Terrore nella notte fra venerdì e sabato. La vittima stava litigando con due stranieri quando è stato colpito. E’ arrivato in ospedale in arresto cardiaco. Trovata la pozza di sangue sugli scalini di un palazzo.

Aggredito e lasciato agonizzante: "In Santa Trinita regna lo spaccio"

Terrore nella notte fra venerdì e sabato. La vittima stava litigando con due stranieri quando è stato colpito. E’ arrivato in ospedale in arresto cardiaco. Trovata la pozza di sangue sugli scalini di un palazzo.

Prato, 29 settembre 2024 – Aggredito e abbandonato in una pozza di sangue sugli scalini di una abitazione nella centrale via Santa Trinita. E poi ci si domanda perché la città si piazza sempre nella top ten delle classifiche sulla criminalità. L’ultimo episodio violento è avvenuto nella notte fra venerdì e sabato, poco dopo le due, sotto gli occhi dei ristoratori e dei commercianti che a quell’ora stavano chiudendo i loro locali.

"Una scena raccapricciante – racconta Vladimiro Gori, titolare dell’Osteria che affaccia su via Santa Trinita – Stavo chiudendo il locale quando ho sentito qualcuno che litigava in maniera molto animata in strada. Mi sono affacciato e ho visto tre nordafricani, sicuramente degli spacciatori, che stavano litigando fra di loro. Urlavano con un tono di voce molto elevato. Capita spesso da queste parti, non mi sono più di tanto preoccupato quando ho visto uno dei tre che inseguiva una terza persone. Mi sono voltato e quando ho girato di nuovo lo sguardo ho visto la persona inseguita sdraiata sulle scale della casa al numero 36, proprio accanto al bar San Francesco. Era una maschera di sangue, come si vede nei film, forse peggio. E’ arrivato un altro suo amico che ha provato a tirarlo su, ma lui non reagiva. Gli tirava su le braccia che ricadevano subito giù. E’ stato agghiacciante, aveva le convulsioni. Per quanto ne so, era praticamente morto".

Gori e altre due passanti hanno subito chiamato i soccorsi. L’uomo è stato soccorso da un’ambulanza e portato in ospedale. Quando è arrivato al Santo Stefano era in arresto cardiaco. Nessuno ieri ha reso noto quali siano le condizioni della vittima, non si sa se neppure ce l’ha fatta oppure no.

"Non so con che cosa lo hanno colpito – aggiunge Vladimiro Gori – Non ho visto se gli hanno tirato una coltellata o qualcosa del genere, o se lo hanno spinto e lui è caduto sbattendo la testa. Qui purtroppo è diventata la normalità: via Santa Trinita è la piazza di spaccio della città. Vediamo passare questi pusher che litigano, si azzuffano. I passaggi delle forze dell’ordine non bastano. A volte preferisco non mettere i tavolini all’aperto per non infastidire i miei clienti". Ieri le forze dell’ordine non hanno voluto confermare l’episodio anche se è stato visto non solo da Gori ma da decine di passanti.

Fra l’altro i residenti nel palazzo di via Santa Trinita 36 ieri mattina si sono svegliati trovando il sangue sulle scale, di fronte al portone. Segno evidente di quello che era accaduto nella notte: non c’era qualche goccia di sangue ma una vera e propria pozza che dimostrava l’efferatezza dell’aggressione subita dalla vittima.

"E’ stata una scena da Bronx, da brividi ma qui è diventato normale. Ripeto: è la piazza dello spaccio. Tutti lo sanno e vengono a comprare la droga. Le forze dell’ordine ci sono ma non si vedono. Non dico che accade tutte le sere ma quasi", conclude Gori. Una situazione fuori controllo che rischia di degenerare giorno dopo giorno.

Si tratta dell’ennesimo episodio violento nel giro di pochi giorni, avvenuto a nemmeno 24 ore di distanza dalla terribile rissa scoppiata di fronte al polo scolastico di Reggiana nella quale è rimasto ferito un altro giovane e dopo una settimana dall’aggressione subita da una guardia al pronto soccorso da parte di un esagitato imbottito di droga.

E’ chiaro che non ci si meraviglia più quando Prato finisce al settimo posto in Italia nelle classifiche sull’indice di criminalità conquistando addirittura il podio per reati come rapine, tentati omicidi e danneggiamenti. Difficile pensare che un primato del genere si raggiunga solo perché "qui si denuncia di più".

Laura Natoli