REDAZIONE PRATO

Prato, un’altra aggressione a un lavoratore della Acca di Seano

La denuncia del sindaco Si Cobas: “Per la sesta volta un operaio è stato aspettato sotto casa e attaccato”

Manifestazione dei lavoratori (Foto Instagram SiCobas Prato Firenze)

Manifestazione dei lavoratori (Foto Instagram SiCobas Prato Firenze)

Prato, 9 marzo 2024 –  Il sindacato Si Cobas denuncia una “ennesima aggressione ai danni di un lavoratore della Acca”, azienda della logistica del pronto moda con sede a Seano (Prato): “Per la sesta volta un operaio è stato aspettato sotto la propria casa” a Seano, “ed attaccato. Questa volta è successo ad Usman, delegato sindacale della Acca per cui lavora come autista”.

Ad aggredirlo, "anche questa volta” spiega il sindacato, due uomini col “volto coperto da caschi” e “armati di bastoni. Usman se l'è cavata con tre giorni di prognosi per una bastonata ricevuta grazie all'intervento di un suo collega e coinquilino che gli ha permesso di mettere in fuga i due aggressori”. Si Cobas spiega che l'aggressione è avvenuta mentre è in corso “una trattativa con l'azienda per il futuro dei lavoratori che lavorano in appalto, senza diritti e sotto il controllo di un caporale. Questo avviene perché le denunce degli operai aggrediti continuano a cadere nel vuoto”, ”perché gli operai e il sindacato sono i soli a continuare a dare battaglia contro il lavoro nero, lo sfruttamento ed il caporalato. Mentre le istituzioni latitano, chi lotta per il rispetto delle leggi e dei contratti diventa bersaglio della violenza di stampo mafioso”. “All'ultimo incontro in Prefettura di febbraio avevamo chiesto un intervento urgente. Non c'è stato. E un altro operaio è finito all'ospedale. Chi non è la soluzione, è parte del problema”. Si Cobas rende poi noto che sono più di 800 gli euro raccolti dal crowfunding “a sostegno di Zaka, operaio a cui poche settimane fa veniva distrutta l'auto personale come gesto intimidatorio. Alla strategia della paura, rispondiamo ancora una volta con la solidarietà. Nessuna violenza o intimidazione fermerà la lotta. Nei prossimi giorni torneremo a mobilitarci contro i caporali, per la regolarizzazione dei contratti e l'internalizzazione di tutti i lavoratori”.