
Prato il carcere della Dogaia (Foto di repertorio)
Prato, 11 marzo 2025 – Ancora un episodio violento all’interno del carcere della Dogaia. E come sempre a farne le spese è stato un agente di polizia penitenziaria. L’aggressione è avvenuta domenica scorsa quando un detenuto italiano della sezione “collaboratori di giustizia” ha avuto un violento diverbio con un agente. Il detenuto, secondo quanto riferito, sarebbe andato su tutte le furie per i tempi di attesa, a suo dire, “troppo lunghi” per poter fare una video chiamata. L’agente ha provato a riportarlo alla calma ma lui non ha voluto sentire ragioni e lo ha colpito con un pugno al petto. Sono dovuti intervenire i colleghi dell’agente per riportare la situazione alla calma. La vittima dell’aggressione è stato medicato e ha avuto una prognosi di cinque giorni. L’episodio ha fatto nuovamente infuriare i sindacati che da tempo chiedono che vengano presi provvedimenti.
“Mentre si consuma l’ennesima aggressione ai danni di un poliziotto penitenziario – dice Donato Nolè, della Fp Cgil nazionale –, ci duole dover evidenziare, ancora una volta, il totale mancato rispetto degli impegni assunti, sia a livello politico che amministrativo, in merito alla nomina del direttore e del Comandante della Casa Circondariale di Prato”. La Fp Cgil ha scritto una lettera aperta ai vertici dell’amministrazione della giustizia, a partire dal sottosegretario Andrea Del Mastro Delle Vedove, fino al provveditore e al direttore della Dogaia.
“L’istituto, di primo livello superiore – aggiunge Nolè –, da circa due anni è privo di un direttore titolare e da oltre tre anni di un comandante titolare, una situazione che si protrae nonostante le ripetute promesse di intervento. Non da ultimo, nel corso della visita istituzionale del 3 giugno 2024, il sottosegretario alla Giustizia dichiarò pubblicamente davanti ai lavoratori: ’a settembre avrete il direttore titolare’. A distanza di mesi, questa promessa è rimasta disattesa, aggravando ulteriormente il senso di abbandono vissuto dal personale”. La situazione del carcere è sotto gli occhi di tutti: le organizzazioni sindacali ricevono continue segnalazioni di estremo disagio da parte dei lavoratori di ogni comparto, che denunciano condizioni di lavoro insostenibili e di elevata pericolosità.
“È inconcepibile che si continui con questa gestione approssimativa – attacca ancora il sindacalista –, dove manca una guida stabile e dove persino le procedure basilari, come il trasferimento dei detenuti per motivi di ordine e sicurezza, vengono trascurate. A ciò si aggiunge un ulteriore elemento di criticità: l’ennesimo incarico temporaneo del comandante è in scadenza nei prossimi giorni e, ad oggi, non è stato ancora individuato un sostituto”.
Nolè spiega che la “situazione è gravissima e non più tollerabile” e chiede che “gli impegni assunti vengano rispettati”. “Servono soluzioni concrete per garantire una direzione stabile all’Istituto e il ripristino di condizioni di lavoro dignitose per il personale”, conclude.
L.N.