Prato, 25 aprile 2023 – “Avevo i miei sospetti ma speravo di sbagliarmi. Adesso mi sono tolta un peso dallo stomaco".
Martina Mucci, cameriera pratese di 29 anni, ha appreso dell’arresto del suo ex fidanzato, Emiliano Laurini, 41 anni, ex pugile e buttafuori, dalla stampa. La prima reazione è stata quella di meraviglia, di stupore. Poi si è lasciata andare a un pianto dirotto, liberatorio. Le ferite, non solo quelle fisiche, ma soprattutto quelle morali, fanno ancora tanto male. "Nessuno mi ha chiamato per dirmi quello che è successo, lo apprendo solo ora – ha detto – Avevo detto alla polizia dei miei sospetti il giorno dopo l’aggressione anche non se avrei mai immaginato che il mio ex potesse arrivare a tanto. Gli ho voluto tanto bene".
Martina porta i segni di quel violento pestaggio: ha i denti rotti, attaccati in via provvisoria ("dovrò fare ancora molti interventi e mi serviranno tanti soldi. Ringrazio il mio titolare che mi sta aiutando"), il naso fratturato e la cicatrice in mezzo agli occhi dove è stata sfregiata con un’arma appuntita. "Non dormo bene, ho gli incubi – aggiunge –. Spero di essermi tolta un peso, di poter ricominciare a vivere anche se non sarà facile. Quello che mi è successo è stato terribile".
La ragazza racconta di aver avuto una relazione con Laurini di circa un anno. Si erano lasciati un mese prima dell’aggressione per alcune "incomprensioni". Ma mai avrebbe potuto immaginare che l’uomo che aveva tanto amato sarebbe arrivato ad assoldare due persone perché la picchiassero a sangue. "Avevamo avuto dei dissapori – spiega ancora – C’era stata qualche lite ma nulla che facesse pensare a una reazione del genere. Avevamo lavorato insieme e gli ho voluto un sacco di bene. Questo lo voglio dire. Mi fidavo di lui".
Martina ha nominato un avvocato perché la segua in questa fase delicata. Si è poi rivolta a un’associazione contro la violenza sulle donne ma dopo due incontri è stata indirizzata da uno psicologo a pagamento. "In questo momento non me lo posso permettere – prosegue – Purtroppo le cure per i denti sono molto costose, non posso affrontare altre spese. Quando mi sono rivolta all’associazione non era chiaro che cosa fosse successo. Ora cambia un po’ tutto".
Fin dal primo momento la ragazza aveva sospettato che quell’aggressione fosse stata premeditata, studiata a tavolino. "Picchiavano sul naso e sui denti – aveva detto il giorno dopo il pestaggio – come se sapessero che io ci tengo moltissimo al mio volto. Mi volevano sfregiare". L’impressione della vittima è stata quella giusta. "I due aggressori non li conoscevo – conclude meravigliata – Sono due ventenni? Sono più piccoli di me? E lo hanno fatto per poche centinaia di euro. E’ un incubo da cui non so se uscirò mai".