Aggressione in ospedale, l’ira degli infermieri: “Non è mai stato attivato il numero dedicato”

Il reparto tenuto sotto scacco da un quindicenne che ha distrutto due vetrate, picchiato una guardia e rapinato un anziano. Cesario (Nursind) scrive alla prefetta La Iacona: “Promesse disattese”

La vetrata (riparata), distrutta nella serata di sabato dall’esagitato (Foto Attalmi)

La vetrata (riparata), distrutta nella serata di sabato dall’esagitato (Foto Attalmi)

Prato, 23 settembre 2024 – Il pronto soccorso sprofonda di nuovo nella paura delle aggressioni. A tenere sotto scacco per ore i locali dell’ospedale è stato, sabato sera, un ragazzino di appena 15 anni, completamente fuori di sé. Il giovane, di origine magrebine, è stato portato all’ospedale intorno alle 19 da una volante della polizia che lo aveva bloccato in via Pistoiese dopo che il giovane aveva messo a segno un furto in un negozio. Gli agenti si sono resi conto del suo stato di alterazione e, non essendoci gli estremi per un arresto, lo hanno portato al Santo Stefano, al pronto soccorso pediatrico.

Il quindicenne (sembra avesse assunto cocaina) è stato sedato e spostato al pronto soccorso normale per non farlo stare vicino ai bambini piccoli. E’ qui che ha scatenato il caos: improvvisamente si è risvegliato e ha cominciato a dare in escandescenze, aggredendo i sanitari e prendendo un paletto usato per dividere gli ambienti con il quale ha spaccato due vetrate. Accompagnato all’esterno dalle guardie della Securitalia ha tentato di rapinare un anziano delle chiavi della macchina e poi ha aggredito i vigilantes. Uno è rimasta ferito seriamente alla testa e ha riportato una prognosi di 21 giorni. Il giovane è stato preso in consegna dai carabinieri e arrestato per lesioni, danneggiamento e resistenza. Ora si trova rinchiuso in un centro per minorenni a Firenze.

L’episodio violento ha rinfocolato le polemiche sulla sicurezza al pronto soccorso e ha sollevato le ire del Nursind, il sindacato degli infermieri, che appena 20 giorni fa era uscito dal comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura con le rassicurazioni di interventi mirati per il pronto soccorso: più passaggi delle forze dell’ordine e un numero dedicato in caso di emergenza. Di tutto ciò non è stato fatto nulla.

“Il numero dedicato non è mai stato attivato – attacca Roberto Cesario, segretario territoriale del Nursind – Esigiamo un posto di polizia fisso. Cosa aspettano a fare qualcosa, che ci scappi il morto? Ho già scritto una pec alla prefetta La Iacona”. “Nonostante le rassicurazioni fornite durante l’ultimo incontro in Prefettura – aggiunge – niente è cambiato nel corso delle ultime settimane e l’episodio avvenuto sabato sera ne è la riprova. Ci era stata assicurata la presa in carico immediata della situazione del pronto soccorso dell’ospedale e invece le cose, se possibile, adesso sono ancora peggio. Nessuna delle promesse è diventata realtà: né il numero telefonico dedicato, né i passaggi ripetuti delle pattuglie. Al contrario le forze dell’ordine la notte scorsa sono intervenute soltanto dopo ripetuti solleciti. Il personale sanitario che ieri mattina è smontato dal turno di notte era scosso e preoccupato per quanto accaduto e per quanto potrebbe verificarsi in futuro”.

Il NurSind non si arrende. “Ho inviato – conclude Cesario – una comunicazione al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per chiedere l’apertura immediata di un posto di polizia h24 al pronto soccorso di una città evidentemente pericolosa com’è Prato”.

Laura Natoli