Prato, 8 gennaio 2025 – Un’altra notte agitata per il Santo Stefano. Nemmeno 24 ore dopo l’aggressione da parte di un paziente psichiatrico nei confronti di due infermiere e una oss, la notte tra lunedì e martedì un nuovo episodio. Questa volta non in reparto, ma al pronto soccorso. Un soggetto psichiatrico, attorno alle 4, si trovava in sala d’attesa quando improvvisamente ha preso una delle sedute e l’ha scaraventata contro una delle porte a vetro della sala. Uscito dal pronto soccorso ha anche buttato a terra alcuni cartelli. Per fortuna la furia non si è rivolta contro le persone, ma è servito l’intervento della vigilanza di Securitalia per calmarlo. Si tratta di un soggetto noto agli operatori e che dopo il caos creato in nottata è tornato anche nella giornata di ieri al pronto soccorso: alla fine è stato ricoverato nel reparto di psichiatria.
Questi episodi raccontano, ancora una volta, la situazione complicatissima nella quale lavorano gli operatori del Santo Stefano. I sindacati si sgolano, da mesi. L’ultimo tavolo dedicato alla questione del Santo Stefano, che si era tenuto in prefettura a settembre, qualche conquista l’ha portata: più passaggi delle forze dell’ordine, lo spostamento del posto fisso di polizia dall’interno dell’ospedale al pronto soccorso e un numero dedicato riservato agli operatori del pronto soccorso per le emergenze. “Ormai non c’è giorno dove non si verifichi un caso di aggressione ai sanitari o alla struttura – riflette o Roberto Cesario, segretario territoriale di NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche – Per fortuna questa volta non ci sono stati feriti”. Cesario, dopo l’aggressione a infermiere e oss avvenuta nel reparto di psichiatria – una delle infermiere, lo ricordiamo, è stata presa per i capelli, trascinata a terra e poi picchiata – ieri mattina si è recato in Prefettura. “Avevo chiesto un incontro immediatamente dopo l’ultimo fatto. Ho incontrato il viceprefetto e il capo di gabinetto, al quale ho posto la richiesta della necessità di un posto di polizia h24 in ospedale”. Ora, infatti, il posto di polizia è attivo solo nei giorni feriali e in orario 8-20. “Ma purtroppo gli eventi accadono quasi sempre in orario notturno e nei festivi”, osserva il sindacalista: “Consideriamo anche che la città di Prato è una città complicata dal punto di vista della criminalità. Come sindacato vogliamo tutelare il personale che ci lavora. Non transigiamo”.
Cesario è tornato dall’incontro in Prefettura con la rassicurazione che a breve sarà convocato un tavolo di confronto, anche con le istituzioni e le forze dell’ordine. Un’altra richiesta posta è stata quella di istituire il pulsante per le emergenze anche nel reparto di psichiatria, dove si è verificata l’ultima grave aggressione. “In questo modo le forze dell’ordine verrebbero subito allertate – riflette il sindacalista del NurSind – Rigrazio comunque la prefettura e le forze dell’ordine per l’attenzione che stanno dedicanto al Santo Stefano e a chi ci lavora, è importante”. Cesario ha riportato anche le stesse richieste ieri alla direzione aziendale, dove ha fatto presente anche la necessità di “più personale in quello specifico reparto: di notte ci sono ora solo 2 infermieri e una oss, a fronte di 13 posti letto”.
Sull’aggressione alle infermiere e alla oss è arrivata ieri anche una nota dell’Asl Toscana Centro: “Sull’episodio avvenuto in psichiatria sarà convocato un audit per meglio comprendere le azioni di prevenzione possibili rispetto a simili eventi”. Il giovane che ha aggredito le infermiere e la oss è un giovane di origine gambiana di 21 anni. “Sabato 4 gennaio gli operatori di un Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) avevano segnalato proprio la situazione problematica del ragazzo che aveva avuto fino a quel momento un percorso regolare e senza apparenti problemi, per una valutazione clinica – siegano dall’Asl – Era stata concordata una prima visita al Centro di salute mentale territoriale per martedì 7, salvo la possibilità di accesso al Pronto Soccorso, in caso di necessità. La necessità si è presentata, il giovane è stato ricoverato”. Poche ore dopo, l’aggressione.