
Una vetrata rotta da un esagitato al pronto soccorso Foto Attalmi
Una coccarda contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. E’ quella che è stata distribuita ieri mattina all’ingresso del Santo Stefano nell’ambito dell’iniziativa organizzata dalla Fp Cgil Pistoia Prato. L’iniziativa di sensibilizzazione si inserisce nell’ambito della giornata nazionale di "educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti dei lavoratori e lavoratrici sanitari e socio sanitari". Il sindacato ha quindi fatto il volantinaggio al Santo Stefano distribuendo ai lavoratori dell’ospedale la coccarda da indossare durante le ore in turno.
"Siamo soddisfatti perché l’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro, sia in fase di volantinaggio, sia quando abbiamo consegnato le coccarde - spiega Massimo Ciuti, responsabile sanità Prato e Pistoia della FP Cgil - Gli utenti sono stati sensibilizzati e c’è stata una buonissima ricezione del messaggio che volevamo trasmettere. Adesso la speranza è che tutta questa attività di informazione e prevenzione porti ad una diminuzione del fenomeno. Un fenomeno che riguarda tutti, perché subiscono aggressioni anche gli amministrativi, gli sportellisti, gli assistenti sociali e così via. E’ un problema trasversale purtroppo".
Durante la mattinata, alcuni lavoratori hanno raccontato le loro esperienze, faccia a faccia coi violenti. D’altronde, l’ospedale Santo Stefano è fra i più interessati dagli episodi di aggressioni. "Per far fronte alle criticità, abbiamo presentato un documento di dieci proposte ad Asl Toscana Centro e al prefetto di Prato, Michela La Iacona. Si va dall’aumento di personale alla stesura di un Dvr specifico per la valutazione del rischio aggressioni, passando poi per il potenziamento del sistema di videosorveglianza e degli interventi delle forze dell’ordine, che devono arrivare prontamente in difesa del personale dell’ospedale ma anche per individuare il colpevole, e continuando per un utilizzo di cartellonistica per ricordare agli utenti che il personale non deve assolutamente essere sottoposto a violenza di tipo fisica e verbale. Adesso - sottolineano dalla Fp Cgil - ci aspettiamo che Asl Toscana Centro si impegni a venire a capo del problema, partendo ovviamente dagli ospedali, dove la situazione è più preoccupante, visto il numero di lavoratori coinvolti. Ma queste misure di tutela devono essere estese a tutti i presidi, per consentire a chiunque di poter lavorare in sicurezza e serenità".
Secondo Ciuti, "la soluzione del problema ha una doppia dimensione. Da una parte l’Asl Toscana Centro è chiamata ad attuare azioni di massima prevenzione del fenomeno. Tuttavia, quando questi episodi di violenza si verificano - conclude - è chiaro che qualcuno deve intervenire per individuare i responsabili. E anche questo, se vogliamo, può fungere da deterrente. Se le forze dell’ordine agiscono in maniera tempestiva, allora altri saranno scoraggiati dal creare confusione in corsia o addirittura dall’aggredire gli operatori come purtroppo è accaduto più volte in passato".
L’ultimo episodio in ordine di tempo risale al gennaio scorso quando un paziente psichiatrico ha aggredito due infermiere e una oss. Da tempo, dal reparto, si chiede che venga inserita una unità in più di personale proprio per fronteggiare situazioni di difficile gestione.
Francesco Bocchini