REDAZIONE PRATO

Aggressioni al personale sanitario. Fp Cgil, piano in 10 punti per l’Asl: "Tutelare chi lavora in corsia"

Il decalogo: dai protocolli di intervento con le forze dell’ordine ai corsi i formazione

Le aggressioni al personale sanitario avvenute negli ospedali di Prato e Pistoia e Pescia, hanno messo in evidenza le gravi lacune che persistono sul tema delle aggressioni nei confronti del personale sanitario e amministrativo nella USL Toscana Centro. E’ il pensiero di Fpcgil Usl toscana Centro e della FPCGIL Pistoia-Prato, che ha proposto un piano in dieci punti per tutelare medici, infermieri ed oss chiedendo un confronto al direttore generale dell’Azienda Sanitaria.

Il primo punto chiede di promuovere la salute psicofisica degli operatori sanitari "attraverso un aumento del personale per il sostegno psicologico alle equipe professionali vittime di aggressioni", mentre il secondo prevede una "mappatura dei servizi che hanno registrato il numero maggiore di atti di violenza e la conseguente implementazione degli organici per evitare che lunghe attese di accesso alla cure esasperino la parte emotiva di pazienti e parenti".

Il terzo propone l’adozione di protocolli di intervento tra Aziende sanitarie e forze dell’ordine con il coinvolgimento della prefettura "per garantire procedure e regole chiare di intervento", mentre il quarto chiede di rivedere l’appalto sui servizi della vigilanza "per permettere la creazione di un servizio di sicurezza, formato da professionisti esperti e formati, per gestire un primo approccio d’intervento in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine".

Fornire agli operatori apparecchi per chiamate di aiuto immediato (oltre ad implementare la videosorveglianza) e mettere in sicurezza le strutture ospedaliere e territoriali sono rispettivamente le richieste ai punti "5" e "6", mentre il settimo punto suggerisce un corso di formazione in merito alle tecniche relazionali per i lavoratori e l’ottavo vuole l’eliminazione del nome dell’operatore sanitario sulla divisa (sostituendolo con un codice identificativo).

Gli ultimi due punti chiedono di incentivare il personale a segnalare le aggressioni garantendo assistenza legale e di avviare una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza. Infine, la Fp Cgil Usl Toscana Centro, chiede al "massimo responsabile della sicurezza dei lavoratori, il direttore generale dell’azienda, un confronto per capire come l’azienda intenda affrontare concretamente questa drammatica emergenza".