
Le aggressioni ai sanitari in ospedale sono in crescita rispetto all’anno scorso
Nei primi tre mesi dell’anno il numero di aggressioni ai sanitari dell’ospedale ha superato la quota dell’intero 2024. Almeno stando ai dati forniti dall’Asl Toscana centro: se nel 2024 si sono verificate 6 aggressioni fisiche, 7 fisiche/verbali e 65 verbali (offese, gesti aggressivi, minacce) di cui 21 eseguite da parte di parente/accompagnatore e 54 da pazienti, nel primo trimestre del 2025 le aggressioni fisiche sono state 8 e quelle fisiche/verbali 15, di cui 5 da parte di parente/accompagnatore e 15 da parte di pazienti.
Un fenomeno che si fa sempre più preoccupante con un trend in crescita e ormai sotto l’attenzione di direzione ospedaliera, prefettura, forze dell’ordine a seguito di segnalazioni da parte dei sindacati, in particolare del Nursind, il sindacato degli infermieri, specialmente per gli episodi registrati al pronto soccorso e in psichiatria. C’è anche il versante degli infortuni: nel 2024 sono stati 8, mentre nei primi tre mesi dell’anno in corso sono 4. Invece per quanto riguarda le aggressioni ai sanitari in servizio nei presidi territoriali, nel 2024 ci sono state una aggressione fisica, una fisica/verbale e 20 verbali, 5 da parte di parente/accompagnatore e 16 da pazienti. Gli infortuni sono stati 2. Nel primo trimestre del 2025 sono 4 le aggressioni verbali di cui 2 da parte parente/accompagnatore e 2 da pazienti.
Una fotografia un po’ sbiadita sul fronte delle aggressioni, se si considera che sono ancora tante le mancate denunce da chi subisce violenze. Una delle cronache più violente risale al gennaio scorso quando un paziente magrebino ha picchiato nella notte due infermieri ed un oss del reparto psichiatrico. Appena 24 ore dopo si era registrata un’altra notte agitata al pronto soccorso, dove un soggetto psichiatrico in sala d’attesa aveva scaraventato una delle sedie contro le porte a vetro. Una polveriera che in qualche modo spiega la disaffezione alla medicina d’urgenza ed invoca maggiore attenzione, a partire dal potenziamento del personale e dalle contromisure, richieste tra l’altro dal segretario territoriale del Nursind Roberto Cesario.
Nei mesi scorsi si sono tenuti incontri in prefettura, con le forze dell’ordine e con la direzione aziendale nei quali sono state approvate contromisure da applicare per tutelare lavoratori e fruitori del servizio. Se le telecamere di videosorveglianza sono state in parte installate e una guardia giurata in più è in servizio, dall’altra si intrecciano due questioni spinose relative al potenziamento del personale: quello del pronto soccorso, con affluenza in crescita nei primi mesi del 2025, e del reparto di psichiatria con 13 posti letto, 3 infermieri e un oss, che necessita di una quarta unità.
Il gruppo di lavoro sulla sicurezza ha individuato una stanza ad hoc in pronto soccorso per gestire al meglio pazienti con problemi psichiatrici o esagitati per droga o alcol, una volta fatto il triage. "Viene chiesta la collaborazione a psichiatria per gestire certi pazienti in pronto soccorso – dice Cesario – ad oggi è impossibile soddisfare la richiesta perché si rischia di sguarnire il reparto che ha il personale ridotto all’osso e manca del quarto operatore in turno. Ad oggi unica novità è il pulsante antiaggressione nel reparto mentre manca lo sblocco delle porte in emergenza. In pronto soccorso si è notato un passaggio più frequente delle forze dell’ordine, ma come Nursind non molliamo sul posto di polizia fisso h24".
Sara Bessi