REDAZIONE PRATO

Agguato agli operai. Indagato il titolare . Blitz e perquisizioni nella ditta di Seano

La procura ha disposto la verifica all’interno della confezione a conduzione cinese. Sequestrati alcuni supporti informatici . Il proprietario sarebbe stato nel gruppo dei quattro aggressori .

La procura ha disposto la verifica all’interno della confezione a conduzione cinese. Sequestrati alcuni supporti informatici . Il proprietario sarebbe stato nel gruppo dei quattro aggressori .

La procura ha disposto la verifica all’interno della confezione a conduzione cinese. Sequestrati alcuni supporti informatici . Il proprietario sarebbe stato nel gruppo dei quattro aggressori .

Mentre il sindacato dei Sudd Cobas, all’esterno della pelletteria "Lin Weidong" di via Galilei a Seano, stava annunciando la manifestazione aperta a tutti che si terrà oggi alle 17,30 contro sfruttamento e mafia, la guardia di finanza, i tecnici dell’Asl e un perito informatico bussavano, senza ottenere risposta, alla porta della confezione. Finanzieri e tecnici hanno dovuto attendere per almeno un’ora prima che arrivasse il titolare dell’azienda per aprire. La Finanza si è recata in ditta su disposizione della procura di Prato nell’ambito dell’indagine aperta dopo il pestaggio, nella notte fra martedì e mercoledì, di due sindacalisti del Sudd Cobas, fra cui Luca Toscano, e due operai pachistani in sciopero. La procura – come ha spiegato in una nota il procuratore Luca Tescaroli – ha proceduto all’esecuzione di un "decreto di perquisizione, ispezione e sequestro" nei confronti dell’imprenditore cinese e della sua azienda di confezioni. Secondo quanto emerso sarebbero stati sequestrati dei supporti informatici. Il fascicolo è stato aperto dalla procura all’indomani dell’aggressione con le ipotesi di reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, di lesioni aggravate e di minaccia grave.

Secondo quanto emerso, il titolare sarebbe indagato non solo per lo sfruttamento del lavoro ma anche per aver partecipato all’agguato contro i lavoratori e i sindacalisti. Sarebbe stato uno dei quattro balordi che, apparsi dal nulla, hanno picchiato i quattro mentre erano al picchetto nell’ambito dell’iniziativa "Strike day", uno sciopero simultaneo in cinque ditte a gestione cinese promosso dal Sudd Cobas. Le altre quattro ditte, durante i giorni di sciopero, sono arretrate dalle loro posizioni regolarizzando alcuni operai. L’unica che non ne ha voluto sapere è stata proprio la "Lin Weidong" dove poi si è verificata la spedizione punitiva.

La perquisizione di ieri è durata circa un’ora durante la quale sono stati verificati i livelli di sicurezza della fabbrica e le posizioni dei lavoratori. Sono stati inoltre sequestrati documenti e materiale informatico che potrebbe risultare utili alle indagini. La Guardia di finanza poi farà ulteriori accertamenti fiscali: indagini complesse che hanno bisogno di tempo prima di arrivare a conclusione.

Sull’aggressione della notte, invece, indagano i carabinieri. Uno degli aggressori sarebbe stato identificato e sarebbe lo stesso titolare cinese dell’azienda. Chi siano gli altri tre non è stato chiarito. Toscano e i gli operai aggrediti hanno raccontato che il gruppo è apparso all’improvviso: erano tutti travisati con dei cappellini e qualcuno avrebbe gridato "Fermi polizia". A quel punto avrebbero tirato fuori spranghe e bastoni e avrebbero picchiato i manifestanti per poi scappare dicendo: "La prossima volta portiamo le pistole". Toscano, visitato al pronto soccorso, ha riportato la prognosi più lunga, sette giorni. Secondo le quattro vittime, gli aggressori erano italiani ma anche su questo punto saranno le indagini a fare chiarezza.

Laura Natoli