REDAZIONE PRATO

Agguato ai manifestanti. Operai e sindacalista ascoltati in procura. Telecamere al setaccio

I lavoratori picchiati e Luca Toscano sono stati sentiti dal pm per ricostruire la dinamica del violento pestaggio dell’altra notte. La solidarietà del vescovo Tardelli. Don Helmut fa visita al picchetto.

Alcuni operai al picchetto fuori dalla Lin Weidong. a Seano Foto Attalmi

Alcuni operai al picchetto fuori dalla Lin Weidong. a Seano Foto Attalmi

Sono stati sentiti a lungo in procura le vittime dell’agguato avvenuto nella notte fra martedì e mercoledì all’esterno della pelletteria Lin Weidong in via Galilei a Seano. Sono rimasti quasi tutto il pomeriggio al palazzo di giustiziai per riferire del violento pestaggio: c’erano gli operai di origine pachistana che scioperano per le condizioni massacranti di lavoro a cui sono sottoposti e c’era Luca Toscano, il sindacalista del Sudd Cobas che da anni porta avanti la battaglia per il riconoscimento dei diritti di queste persone, spesso sfruttate nelle fabbriche e nei pronto moda a gestione cinese. La loro testimonianza potrebbe rivelarsi molto utile per risalire all’identità dei quattro aggressori che sono spuntati in via Galilei intorno alle una e 40 di notte, spacciandosi prima come "polizia" e poi tirando fuori bastoni e spranghe di ferro. "Ci hanno colpito all’improvviso – ha riferito Toscano che è finito al pronto soccorso riportando una prognosi di sette giorni – E’ stata una questioni di attimi e ci siamo ritrovati a terra, picchiati con le spranghe". Prima di andare via, i quattro delinquenti – che secondo il racconto degli operai e del sindacalista erano italiani e avevano i volti travisati con dei cappellini – hanno minacciati i presenti al picchetto: "La prossima volta vi spariamo". Come siano arrivati in via Galilei e come siano andati via non è stato chiarito. Utili potranno essere le telecamere di videosorveglianza della zona e delle ditte vicine alla Lin Weidong. Fra l’altro Carmignano ha una fitta rete di telecamere che sorvegliano le entrate e uscite dal paese. I carabinieri stanno seguendo le indagini ma al momento non avrebbero ancora identificato i quattro balordi.

Gli operai insieme ai Sudd Cobas sono in sciopero da domenica nell’ambito dell’iniziativa "Strike day", ossia una serie di scioperi simultanei in cinque aziende a gestione cinese. Alcune hanno deciso di regolarizzare i propri operai facendo contratti. L’unica che non ha ceduto è stata proprio la Lin Weidong. E’ palese che l’agguato possa collegarsi alla ditta anche se nessuna pista è esclusa.

Intanto si moltiplicano gli attestati di solidarietà per gli operai in sciopero. A intervenire è stato il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, sotto la cui competenza rientra il territorio di Carmignano. "Non posso che inviare la mia piena e totale solidarietà ai lavoratori aggrediti davanti alla pelletteria di Carmignano – ha detto Tardelli – Un atto che ci ricorda ancora una volta quanto il lavoro povero sia una piaga diffusissima nella nostra società, anche nei nostri territori. Preoccupa che certe dinamiche vengano supportate, sempre più frequentemente, con la violenza fisica".

"Condanniamo fermamente questo episodio di violenza, che ci preoccupa moltissimo. – ha aggiunto Selma Ferrali, direttrice dell’ufficio pastorale sociale e lavoro della Diocesi di Pistoia - La difesa dei diritti dei lavoratori è il vero tema che dovrebbe interessare le istituzioni e chi si occupa di programmazione e sviluppo economico. Non bastano manifestazioni e solidarietà, il tema della qualità, dello sviluppo e della salvaguardia del lavoro deve ritornare al primo posto nell’agenda politica con luci sempre accese, perché proprio nella penombra prosperano questi modi di fare illegali e contrari a ogni forma di vivere comune".

Ieri mattina anche il parroco di San Giusto don Helmut ha fatto visita al picchetto degli operai portando la propria solidarietà. Da domenica fa visita agli operai in sciopero portando loro qualcosa da mangiare. "Bugiardo è chi finge di stupirsi di fronte a dei poveri ragazzi sfruttati nelle fabbriche".

Laura Natoli