MARISTELLA CARBONIN
Cronaca

L’agguato nel circolo: donna fermata, è caccia al compagno. “È il leader del commando”

Prato, il 26enne è destinatario di un provvedimento di fermo. Per la Procura hanno partecipato al violento pestaggio avvenuto nel disco pub di via Filzi: un uomo è in fin di vita. Testimonianze e intercettazioni decisive

Le telecamere del circolo hanno ripreso gli aggressori

Le telecamere del circolo hanno ripreso gli aggressori

Prato, 14 aprile 2025 – Un provvedimento di fermo è stato emesso dalla procura di Prato nei confronti di un cinese di 26 anni di cui sono in corso le ricerche. Una cinese di 25 anni, la sua compagna, è invece già stata arrestata. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura di Prato che insieme alla squadra mobile in questi giorni ha lavorato senza sosta sul caso del violento pestaggio avvenuto in un locale di via Filzi il 9 aprile poco prima delle 21: i due cinesi sono i presunti autori della spietata aggressione con bastoni di legno, bottiglie di vetro, calci e pugni avvenuta nel privée del Jld Music bar. Aggressione “che si è concretizzata nel tentato omicidio di Yu Li e nelle lesioni gravi alla testa e agli arti, in pregiudizio di Xiangbing Wen, di Hua Chen e di Tong Yu”. Lo rende noto il procuratore di Prato Luca Tescaroli in un comunicato. Yu Li, il cinese ricoverato in gravi condizioni (è in terapia a Careggi), risulta destinatario di una misura cautelare per reati contro il patrimonio e la persona in un altro procedimento penale.

La donna arrestata, si legge nella nota della Procura, a marzo scorso risultava proprietaria di una Bmw sequestrata in Slovenia perché utilizzata per il trasferimento di cinesi clandestini nei paesi Schengen. Dalle indagini condotte da procura e squadra mobile è emerso che la coppia ha avuto un ruolo primario nel pestaggio avvenuto nel pub: lui è risultato essere il leader del commando arrivato da Francoforte, lei avrebbe partecipato all’aggressione utilizzando due bottiglie di birra vuote.

Fondamentali sono risultate le immagini del sistema di videosorveglianza del locale e il riconoscimento fotografico effettuato da due cittadini presenti, che hanno collaborato con gli inquirenti, così come le intercettazioni che “si sono rivelate ancora una volta decisive”. “La compiuta identificazione del movente dovrà essere effettuata nel prosieguo delle investigazioni”, specifica Tescaroli. Resta il fatto che sono giorni di tensione altissima. Solo l’altra notte un altro agguato, in via del Purgatorio, dove un gruppo di orientali armati di coltelli, manganelli e di armi da fuoco hanno aggredito il connazionale, ricoverato in ospedale. Da capire se i due episodi possano essere collegati e se a loro volta siano da inserire nell’ambito della guerra per il controllo del settore della logistica e del redditizio mercato delle grucce.