Prato, 18 marzo 2022 - È morto sulle montagne che amava Gabriele Nistri, 55 anni, pratese. Pare sia stato un malore a sorprenderlo mentre stava salendo sul monte Giovo che con i suoi 1991 metri è la quinta cima dell’Appennino Tosco Emiliano, la seconda della provincia di Modena dopo il Monte Cimone. La tragedia è avvenuta ieri davanti agli occhi di due operatori del Soccorso alpino che si trovavano sulla stessa montagna per un’esercitazione.
Nistri stava salendo il canale centrale del monte con la sua compagna di cordata. Si tratta di un’arrampicata tra le più amate dagli appassionati, da farsi con ramponi e piccozza. In quella zona ieri la visibilità era scarsa a causa delle nubi molto basse, dense, lattiginose. Prima di partire, dalla base della parete, i due uomini del Soccorso alpino hanno incontrato la cordata composta da Nistri e da una donna. Hanno iniziato la salita assieme. A un certo punto i due operatori del Soccorso alpino li hanno salutati e superati. Arrivati in vetta, si sono accorti però che la coppia vista prima era rimasta indietro. Andavano troppo piano. Qualcosa non andava.
"Ci è sembrato strano, così siamo tornati indietro. L’uomo era sfinito, era in seria difficoltà,– raccontano i soccorritori – "Ci ha detto che era stanco, che non ce la faceva. E così li abbiamo aiutati a salire, a raggiungere la cima". Una volta raggiunta la vetta, però, Nistri si è accasciato a terra. I due operatori del Soccorso alpino avvertono immediatamente la Centrale Operativa del 118 e nel frattempo iniziano la rianimazione cardiopolmonare nel tentativo di rianimare il 55enne pratese.
Sul posto sono giunti il Soccorso Alpino con la squadra di Pievepelago e il medico, e anche il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Abetone con 10 operatori. L’elicottero purtroppo non ha potuto operare a causa delle condizione meteo avverse. Purtroppo, non c’è stato nulla da fare: Nistri è morto davanti alla compagna di cordata. La salma è stata poi trasportata a valle, con tecniche alpinistiche. Il 55enne pratese amava la montagna, la conosceva, sapeva come muoversi: era infatti iscritto al Cai di Prato. La passione per lo sport e l’alta quota, per le sfide ritagliate in panorami mozzafiato, lo accompagnava da anni. Grande sportivo, nel 2014, ad esempio, aveva partecipato alla "Ccc-Courmayeur-Champex-Chamonix", una corsa che ricalca in gran parte il sentiero internazionale del Giro del Monte Bianco e che comporta numero si passaggi in altitudine (sopra i 2.500 metri), in condizioni che possono essere anche molto difficili tra buio, vento, freddo, pioggia o neve. Insomma, bisogna essere allenati. Non è una prova che possono affrontare tutti. E Nistri allenato lo era. Nel suo passato c’era anche un altro sport che mette alla prova cuore e muscoli: il triathlon. Poi la passione per il trail.
Ieri l’ennesima sfida, quella sul monte Giovo, un lenzuolo bianco di neve e nuvole dense, come si vede dalle foto dei soccorsi. Una montagna molto gettonata dagli alpinisti. Il Canale Centrale del monte che si trova nel Comune di Pievepelago, nel modenese appunto, è tra le prime salite invernali per i ripidi canali dell’Appennino e insieme al Canale Sinistro è una delle grandi classiche del Giovo e dell’alpinismo invernale. Il destino ha voluto che gli occhi di Nistri si chiudessero lassù, vicinissimo al cielo.
Maristella Carbonin