
Al lavoro per il Fisco fino a giugno "Le imprese resistono senza aiuti"
PRATO
"Se l’Italia è andata bene nell’ultimo anno è stato soprattutto per la capacità delle imprese, e in particolare di quelle del manifatturiero, di trovare soluzioni, si può dire lo stesso della politica e delle istituzioni?". Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato parte da un concetto semplice per aprire la tavola rotonda "Distretti, filiere e territori: le sfide da vincere", moderata dal vice direttore de La Nazione Luigi Caroppo, nell’ambito della seconda edizione di "Tradizione, Innovazione, Sostenibilità: Eccellenze 2023", il riconoscimento riservato alle imprese che si sono distinte rispettivamente nelle tre categorie.
"La mia è una domanda, non vuol essere una polemica – aggiunge Giusti analizzando la situazione congiunturale che vede l’Italia locomotiva dell’Italia nel 2022, con ottime performance anche nei primi mesi del 2023 –. Le imprese manifatturiere hanno saputo reagire bene, presentandosi sul mercato con prodotti competitivi e contribuendo alla crescita del Made in Italy. Tutto questo a fronte di cosa? Basta pensare che fino alla prima settimana di giugno gli imprenditori lavorano per il Fisco: questo dovrebbe far riflettere. Invece di distribuire a pioggia aiuti sarebbe opportuno sostenere l’impresa e creare i presupposti per sostenere chi produce e crea stabilità".
I temi sul tavolo sono gli stessi da decenni e ancora non trovano risposte adeguate: smaltimento rifiuti, tassazione, infrastrutture, forza lavoro giovane.
La Toscana nel 2022 ha prodotto 50.000 nuovi posti di lavoro e sempre in Toscana nell’ultimo anno 110.000 persone hanno cambiato occupazione: le imprese girano a pieno regime ma allo stesso tempo non hanno il giusto sostegno per continuare ad essere eccellenze. "Chi avrebbe immaginato che la Germania potesse entrare in crisi? E invece è accaduto. Vale lo stesso per noi, abbiamo progettualità sulla carta che sono lontane nel tempo, ma non abbiamo più tempo. Gli imprenditori hanno dimostrato il loro valore, chi si candida a gestire il territorio deve fare altrettanto".
Nel futuro del distretto c’è il tema delle infrastrutture: un’ora per raggiungere Firenze è impensabile in un mondo dove la rapidità ha il suo peso: "Sono elementi basilari per tessuto economico – aggiunge Giusti –. Abbiamo una viabilità vecchia di 70 anni, aspettiamo la terza corsia della A11 non si sa da quanto, il raddoppio del Ponte Lama è ancora utopia, i collegamenti con Firenze sono fantasmi, la tranvia non sappiamo se e quando arriverà a Prato per non parlare dell’aeroporto oltre a non esserci la nuova pista non esistono nemmeno collegamenti rapidi, sono questioni primarie per una realtà basata sull’impresa".
C’è poi il tema dei rifiuti: impianti che non ci sono, un progetto dell’hub del riciclo tessile che secondo Confartigianato ancora non è decollato, una difficile gestione dei rifiuti mal classificati che impediscono di sfruttare a pieno questa risorsa. Temi uniti a quelli della formazione che diventano scogli per le imprese che pur si sono dimostrate eccellenti: "Nell’ultimo periodo anche come associazione abbiamo fatto passi di avvicinamento alla scuola", aggiunge il presidente di Confartigianato. "Le maestranze mancano anche perché è complicato far capire ai ragazzi quali sono le possibilità e i mestieri. Abbiamo fornito macchinari e formazione per integrare la didattica, ma serve un sostegno normativo per gli imprenditori che sono disposti ad insegnare un mestiere". Il focus della giornata è stato rimettere al centro le imprese: "Nell’ultimo anno le imprese hanno dimostrato grande capacità di rinnovarsi senza trovare sufficiente sostegno".
Silvia Bini