
PRATO
Stefano Collicelli Cagol è il nuovo direttore del Pecci. A due mesi dall’improvviso e contestato licenziamento di Cristiana Perrella, il suo nome è stato scelto dal cda della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana - presieduta da Lorenzo Bini Smaghi - tra una rosa di candidati selezionati dalla commissione esaminatrice composta da Bruno Corà, Sarah Cosulich, Guido Guerzoni e Lorenzo Sassoli de Bianchi. Stefano Collicelli Cagol assumerà il nuovo incarico dal 10 gennaio e guiderà il Pecci per il prossimo triennio. Nato a Padova nel 1978, Collicelli Cagol dal 2018 al 2020 è stato curatore della Quadriennale di Roma ed è curatore di By Art Matters, il centro espositivo dedicato alle arti contemporanee di Hangzhou in Cina. Ha insegnato al master Design for arts del Politecnico di Torino; è stato curatore del Trondheim kunstmuseum in Norvegia, ha curato esposizioni e progetti per Palazzo Grassi e Fondazione Querini Stampalia a Venezia, per Lux Artists’ Moving Image a Londra, per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Ha conseguito il PhD in Curating contemporary art del Royal College of Art di Londra.
Il suo curriculum è fra quelli proposti dall’agenzia londinese Saxton Bampfylde Ltd, incaricata di seguire la selezione. Nel bando per il nuovo direttore erano richiesti in modo esplicito capacità di leadership manageriale, esperienza nella gestione di organizzazioni complesse in ambito culturale, elevata abilità ed esperienza nel fundraising, forte spirito imprenditoriale, capacità di ideare e organizzare progetti innovativi e di grande impatto. Secondo la società di consulenza Formules, incaricata dal cda del museo di studiarne punti di forza e debolezza, al Pecci serve almeno un milione di euro in più per tornare a competere. Il dossier presentato nelle scorse settimane ha detto in sintesi che il Pecci ha insufficienti risorse al di fuori dei contributi pubblici, per cui non riesce a organizzare eventi attrattivi. Per gli esperti è ad esempio necessario accrescere le entrate da affitto dei locali, incrementare le donazioni anche attraverso l’Art bonus, costituire un ufficio fundraising, predisporre rapidamente un paio di validi progetti per concorrere ai fondi del Pnrr. Insomma senza ulteriori risorSse – oltre al milione e 700mila euro che arrivano dal Comune e dalla Regione – non si fanno grandi mostre, senza grandi mostre non ci sono visitatori né ricavi. Problemi antichi, sfida complessa per Collicelli.
In attesa dell’arrivo del nuovo direttore, c’è da ricordare che oggi anche il Pecci festeggia la Giornata del contemporaneo, proponendo l’ingresso gratuito a tutte le mostre in corso e visite guidate gratuite alla retrospettiva dedicata a Chiara Fumai e alla mostra L’arte e la città, in programma alle 11.30 e alle 17 con prenotazione obbligatoria sul sito del museo. L’ingresso gratuito può essere anche l’occasione per visitare "Domestica, Assistere alla violenza", un progetto promosso dal Centro Antiviolenza La Nara, in occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne che resterà al Pecci fino a domani ed è curata da Sedici, gruppo indipendente di fotografi e dalla compagnia Teatro Metropopolare. IL Pecci oggi sarà aperto dalle 11 alle 20, con obbligo di green pass.