Il segreto del successo di un’opera senza tempo, a distanza di oltre un secolo, lo rivela il regista Sandro Querci, che fa parte anche del cast di interpreti. "L’acqua cheta sottolinea le radici più viscerali della toscanità, fra poesia e comicità". L’acqua cheta di Augusto Novelli, la commedia musicale fiorentina per eccellenza, debutterà in prima nazionale al Politeama giovedì 16 maggio (alle 21) nel nuovo allestimento della Compagnia del Buono. Dopo il successo de Il gatto in cantina, un altro classico del teatro musicale fiorentino andato in scena l’anno scorso al Politeama, prosegue il percorso della compagnia toscana alla scoperta delle radici della cultura teatrale fiorentina riportando stavolta in scena la forma integrale dell’opera di Novelli, come non viene più rappresentata da molti anni. Ma c’è anche un’altra novità: saranno inserite tutte e tre le Serenate di Cecco, quella del 1908, quella del 1920 e quella del 1933 di Umberto Mancini, che riscosse successo negli Stati Uniti per la versione cinematografica, Canzone innamorata. Altra novità è la scelta operata dal regista di non prevedere cantanti lirici ma di affidarsi ai migliori performer di musical con un cast tutto toscano di grande livello.
La storia ci riporta nelle atmosfere della Firenze degli anni Venti: le vicissitudini iniziano quando il giovane falegname Cecco viene chiamato per riparare un mobile nella casa del fiaccheraio Ulisse, ritardando nelle consegne perché innamorato della figlia tenuta d’occhio dalla mamma Rosa e dalla sorella Ida, l’acqua cheta, in una girandola di sospetti ed equivoci, sentimenti dichiarati a suon di serenate, piccoli inganni e fughe d’amore. Il testo scritto da Augusto Novelli andò in scena per la prima volta al Teatro Alfieri, divenendo commedia musicale nel 1920 grazie al compositore Giuseppe Pietri. La regia di Sandro Querci, oltre a offrire al pubblico la versione integrale, si avvale di un minuzioso lavoro di ricerca storica sulle radici "classiche" dell’opera così da mettere in scena dei brani inediti antecedenti alla scrittura della parte musicale. "Porteremo in scena, inoltre, un duetto fra il personaggio di Stinchi e quello di Duilia, la moglie defunta: sarà una scena poetica emozionante e drammatica", annuncia Querci. Quello di Duilia, interpretata da Elena Talenti, è un personaggio mai rappresentato fino a questo momento. "Ho voluto analizzare in profondità il testo di Novelli, soffermandomi sulle radici classiche a partire dal teatro greco – prosegue il regista che firma anche le scenografie - Ho scoperto, fra le varie cose, che il nome di Stinchi, il personaggio che interpreto, ha una derivazione longobarda e faceva riferimento a personalità brillanti ed estroverse". Il risultato è un affresco unico su uno spirito ormai quasi perduto che l’operazione di Querci riporta alle origini per farlo scoprire alle generazioni più giovani. Fiorentino, anzi campigiano, cresciuto in una famiglia di artisti da quattro generazioni, Sandro Querci ha al suo attivo oltre 4.000 repliche in oltre 600 paesi d’Europa: L’acqua Cheta rappresenta l’allestimento numero 90. Del cast fanno parte Roberto Andrioli, Andrea Bacci, Alessandro Calonaci, Fabrizio Checcacci, Camilla Gai, Antonio Lanza, Francesca Nerozzi, Sandro Querci, Silvia Querci, Elena Talenti. E con Agata Biondi e Camilla Valentini, e gli Sciucaren Aldo Bartolucci e Thomas Stefanelli. Da segnalare, infine, ben 27 comparse sulla memorabile scena della rificolona. Il costo del biglietto è di 25 euro, ridotto 15 euro per under 25. È possibile acquistare i biglietti anche attraverso i circuiti Ticketone o Boxoffice oppure direttamente in biglietteria aperta il martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19, il mercoledì dalle 10.30 alle 12.30.