C’è chi guarda e chi è sul palco. C’è chi parla e chi ascolta. Ma i ruoli possono cambiare, perché la realtà non è quasi mai quella che sembra. Domani e domenica a Officina Giovani va in scena Ciascuno a suo modo, ispirato al testo omonimo di Luigi Pirandello a cento anni dalla prima rappresentazione. Un allestimento originale, con la drammaturgia di Liv Ferracchiati il quale, dopo Cechov e Mann, si misura con il grande siciliano accogliendo l’invito del collettivo teatrale Oltre le parole guidato dal regista e formatore Pascal La Delfa. A guardare oltre le apparenze ci saranno i "libri viventi": narratori volontari di diverse età che a Prato, prima dello spettacolo, racconteranno il proprio vissuto unico e originale. Molti i giovani. Tra loro, il ragazzo pakistano che ha scritto una lettera d’amore all’Italia, in una città in cui sono presenti etnie rappresentative di tutto il mondo. Lo spettacolo, portato in scena dalla compagnia Sta-Spazio teatrale allincontro Cooperativa Margherita attiva dal 2014, è articolato in quadri dal sapore pirandelliano. "Abbiamo lavorato sul testo facendone scaturire una rappresentazione la più sincera possibile per noi. Non mancheranno il coinvolgimento diretto degli spettatori e l’improvvisazione, come Pirandello aveva indicato", spiega Massimo Bonechi presidente della compagnia. Per Pascal La Delfa che il progetto lo ha ideato, "da Pirandello alle moderne human library, le storie hanno un potere fortissimo, possono abbattere stereotipi. Perché il teatro è collettore di comunità". Appuntamento quindi domani alle 20 con I libri viventi raccontano e alle 21 con lo spettacolo Ciascuno a suo modo, domenica alle 17 i libri viventi e alle 18 lo spettacolo. Ingresso libero, per le human library consigliata la prenotazione: [email protected].
Ma a proposito di teatro, è importante ricordare anche il Politema. Domani alle 21 e domenica alle 16.30 si apre la stagiona di prosa con con due maestri del palcoscenico: Umberto Orsini e Franco Branciaroli sono "I ragazzi irresistibili", diretti da un artista dello spessore di Massimo Popolizio, calati nei panni di mattatori di risate intelligenti per dare vita a una versione brillante del capolavoro di Neil Simon, "The Sunshine Boy".