
Allagamenti e chiusure. Alia, Comune, Publiacqua tre enti per le caditoie. E le strade sono laghi
Sono bastati quindici minuti di pioggia torrenziale, ieri a cavallo dell’ora di pranzo, per mandare in tilt da un lato una porzione del sistema fognario cittadino e dall’altro il traffico, con la chiusura di due sottopassi e di una porzione di tangenziale. Tutto è successo fra le 13.15 e le 13.30 quando su Prato si sono abbattuti 12,5 millimetri di pioggia che hanno sollevato una valanga di polemiche da parte degli automobilisti. A causa degli allagamenti la municipale è stata costretta a chiudere la tangenziale in direzione nord all’altezza del Parco Prato, a sbarrare l’accesso al sottopasso ex Pratilia in direzione Pistoia e a fermare la circolazione in entrambi i sensi nel sottopasso del nuovo ospedale. Tra l’altro per l’ex Pratilia si tratta di un bis dopo lo stop al traffico di sabato scorso, segno che nel sottopasso c’è un problema di smaltimento dell’acqua piovana. La situazione in città ieri è tornata alla normalità solo alle 16.55 quando il sottopasso del nuovo ospedale di Galciana è stato riaperto in entrambe le direzioni. Qui ci si è messa anche la sfortuna a beffare gli automobilisti che per tre ore sono stati protagonisti di interminabili ed esasperanti file lungo la tangenziale. Come spiegato dalla protezione civile "un fulmine ha comportato un corto circuito della centralina di comando del sistema di allarme e di sollevamento idrico, causando l’allagamento parziale di entrambe le carreggiate". Al netto del fulmine, però, il problema è di più ampie dimensioni, visto che ad allagarsi sono state anche via Mascagni all’angolo con via dell’Alberaccio e varie vie del quartiere di Galciana. Tanto che viene da chiedersi: perché ogni anno il territorio si fa trovare impreparato con la pulizia delle caditoie?
La questione è annosa, già più volte ha diviso la politica, ma una soluzione non è ancora stata trovata. Qui la burocrazia regna sovrana perché ci sono ben tre diversi enti coinvolti nella pulizia dei 39.000 tombini censiti della città. La parte interna alle caditoie viene infatti svuotata da Publiacqua, lo spazzamento in superficie è a cura di Alia, mentre la manutenzione ordinaria dei tombini viene gestita dal Comune. E’ evidente come questo frazionamento dei compiti non faciliti affatto l’attività di pulizia, anche perché Publiacqua quando interviene non può contare sul divieto di sosta lungo la strada (a differenza di quanto avviene con Alia per il lavaggio), e quindi se la caditoia è sbarrata da un’auto gli operai sono costretti a ritornare.
L’altro tema riguarda il numero di passaggi. Publiacqua assicura il 115% di pulizia dei tombini, cioè viene assicurato un passaggio all’anno per ognuna delle 39.000 caditoie della città e successivamente c’è una pulizia bis per altri 6.000 tombini o quasi individuati dal Comune o segnalati dai cittadini. Numeri evidentemente insufficienti, ma che sono gli unici sostenibili sulla base delle risorse messe nel contratto di servizio, anche alla luce del fatto che la pulizia non rientra nell’attività del servizio idrico integrato.
Le polemiche da parte degli automobilisti non sono mancate. E anche la politica è andata all’attacco. "Siamo alle solite – dice il segretario del Pli, Davide Mazzoni –, con i primi acquazzoni vanno subito in tilt i sottopassi della declassata". Critico anche Massimo Taiti, dell’omonima lista civica: "Che a fine ottobre piova non può essere davvero una sconvolgente novità. Un Comune diligente avrebbe avuto tutto il tempo per prepararsi, e invece ancora una volta si è preferito non fare niente".
Sdb