Il caso "mafia cinese" sbarca a Roma. Martedì prossimo il procuratore di Prato Luca Tescaroli e il sostituto procuratore Laura Canovai saranno ascoltati a Roma dal comitato mafie straniere, che fa parte della commissione antimafia presieduta da Chiara Colosimo. I due magistrati dovranno riferire quelli che sono i risultati delle inchieste portate avanti dalla procura pratese negli ultimi anni che hanno messo in luce un sistema di criminalità organizzata all’interno della comunità cinese che desta non poco allarme. Si tratta di due punti di vista privilegiati. Il procuratore Tescaroli, nonostante sia stato nominato da poco a capo dell’ufficio, si è spesso occupato di mafia cinese in quanto è stato alla guida della Dda di Firenze. Canovai, invece, conosce a fondo il tessuto pratese essendo sostituto procuratore in città da molti anni, oltre ad aver rivestito il ruolo di procuratore facente funzione per un anno dopo il pensionamento di Giuseppe Nicolosi. Inoltre Tescaroli ha firmato di recente un documento, indirizzato al governo, in risposta all’interrogazione della deputata di Fratelli di Italia Chiara La Porta (e sottoscritta dal collega Francesco Michelotti) sulla necessità – visti gli ultimi eventi di cronaca – di istituire una sede della Dda alla procura di Prato. Nel documento Tescaroli ha descritto senza mezzi termini il tessuto pratese spiegando che esiste una "complessità criminale non del tutto nota e compresa" e condividendo la proposta di istituire una sede della Dda in città. "Complessità e pericolosità criminali – ha aggiunto il procuratore nella relazione indirizzata al governo – acuite nell’ultimo anno e che richiederebbero organici ben più consistenti di quelli esistenti in tribunale". E’ chiaro che i due magistrati si recheranno a Roma per fare presente ancora una volta le criticità del territorio e per ribadire la necessità quantomeno di adeguare gli organici di procura e tribunale.
"Come avevamo annunciato, e sperato fin dalla fondazione della commissione presentando un nostro emendamento, il comitato ad hoc darà così inizio all’indagine sul sistema mafioso cinese nella nostra regione – ha commentato La Porta –. Si tratta di un importante passaggio per combattere ogni forma di mafia sui territori, per poterla debellare attraverso il lavoro dello Stato, al quale alcun genere di criminalità organizzata potrà mai sostituirsi. Grazie all’impegno e alla condivisione con il collega deputato e membro della commissione antimafia Francesco Michelotti, abbiamo recentemente presentato due interrogazioni per mettere in luce, tra i vari aspetti, un sistema che corrompe il nostro distretto tessile pratese sano, che abbiamo il dovere di preservare da fenomeni imprenditoriali ed economici che ledono e feriscono pesantemente il lavoro onesto. Andremo fino in fondo, per il ripristino della legalità".
Laura Natoli