Suona un campanello d’allarme a Prato chiamato dispersione scolastica: non è una novità per la realtà pratese ma stavolta i dati sono preoccupanti, anche sui banchi delle medie. Sì, perché qui il 13 per cento degli studenti non conclude il percorso scolastico, un dato che è doppio rispetto alla media regionale mentre il 25,2 per gli studenti non completa il ciclo alle superiori (la scuola dell’obbligo è fino a 16 anni), contro una media del 18,2 per cento nel resto della Toscana.
A scattare questa allarmante fotografia è Oxfam Italia che porta avanti il progetto "Mutuo Soccorso", a fianco dell’associazione Cieli Aperti, in collaborazione con la cooperativa Pane e Rose e altri soggetti: l’obiettivo è potenziare le opportunità educative nel quartiere del Soccorso per prevenire dispersione scolastica e povertà educativa in un contesto cittadino ‘fragile’, rafforzando l’offerta formativa con una rete di associazioni e realtà di quartiere per dare supporto ai ragazzi dentro e fuori dalla scuola.
Largo a nuove attività culturali, didattiche, sportive, alla riqualificazione di spazi. Per valorizzare la comunità educante del quartiere, stasera sarà festa con ‘il festival della Deklassat@’, una serata in cui le vie del quartiere del Soccorso si animeranno di tante iniziative culturali e momenti di convivialità promossi da esercenti e residenti del quartiere insieme alle comunità dei migranti.
A partire dalle 18 sono previsti tour guidati del quartiere con punti di ritrovo in piazza Santa Maria del Soccorso e all’incrocio tra via Cortesi e via Venezia.
Un altro fenomeno preoccupante è quello dei ‘Neet’, ossia giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, né partecipano ad attività di formazione. A questa emergenza risponde "Net for Neet", il progetto realizzato da Oxfam sempre con Cieli Aperti e la cooperativa sociale Macramè, grazie al finanziamento dell’Unione Buddhista Italiana. Un intervento che ha consentito di offrire varie forme di supporto a oltre 600 giovani a rischio esclusione a Prato e Campi Bisenzio.
"Sono ancora troppi i ragazzi e le ragazze che nelle nostre città affrontano una condizione di disagio e disorientamento - sottolinea Ingrid Tveleniuc, referente del progetto per Oxfam Italia - e per questo, prima di tutto, è fondamentale ridare loro fiducia nelle proprie potenzialità inespresse".