Prato, 6 aprile 2016 - «Il nostro obiettivo reale è quello di aumentare il numero dei treni che ogni giorno collegano Prato con Firenze. La soluzione di una partenza ogni dieci minuti sarebbe ideale. Sulla tramvia, invece, chiederemo alla Regione di allungare il tragitto fino al Pecci, ma la linea così come è stata progettata ha tempi di percorrenza poco interessanti. Il vero sogno sarebbe invece un collegamento metropolitano diretto fra Prato e Firenze che costeggi la declassata e poi l’autostrada». E’ l’assessore Filippo Alessi a fare il punto sul nodo dei collegamenti fra Prato e Firenze. Difficoltà negli spostamenti che da un lato penalizzano i pendolari, ma dall’altro anche lo sviluppo dell’economia cittadina.
«Ho letto l’annuncio del presidente della Regione, Enrico Rossi che ha promesso un treno in partenza per la tratta Prato-Firenze ogni dieci minuti», dice Alessi. «Se dovesse concretizzarsi questa soluzione, sarebbe un grosso passo in avanti. Anche perché è quello che chiediamo da tanto tempo sia alle Ferrovie dello Stato che alla stessa Regione. A maggior ragione se si pensa che tutto il nostro sistema delle Lam porta al capolinea della stazione centrale». Maggiore scetticismo viene mostrato sull’argomento tramvia, per la quale c’è pure una mozione approvata all’unanimità in consiglio regionale per farla arrivare anche a Prato, all’altezza del Pecci.
«La linea che dovrebbe fare numeri maggiori è quella che da Rifredi porta a Sesto Fiorentino, ma Prato non ne sarà coinvolta – prosegue l’assessore – La previsione per l’arrivo della tramvia in città è per la linea che ad oggi sulla carta ferma a Campi Bisenzio. Peccato, però, che parta dalla Leopolda, prosegua per le Piagge, San Donnino, Campi e infine Prato. In totale per raggiungere Firenze ci vogliono 50 minuti, troppi per essere competitivi». Nonostante lo scetticismo sui tempi di percorrenza e sul tragitto, Alessi assicura che la giunta Biffoni «farà di tutto per fare allungare la tratta della tramvia e farla arrivare fino a Prato, in corrispondenza del Pecci». Dai progetti concreti, si passa poi al capitolo di quelli che possono essere definiti «sogni». Si tratta del collegamento metropolitano di superficie diretto fra Prato e Firenze, costeggiando l’asse autostradale e la declassata. Il Comune ha già avanzato una richiesta formale alla Regione, ma al momento il progetto è fermo, visto che andrebbero reperiti fondi e garantita una sostenibilità economica al collegamento.
«La piana rappresenta un unico territorio dai confini sfumati – conclude Alessi – Per questo dobbiamo cominciare a pensare in ottica interprovinciale e investire sulle infrastrutture». Alessi si sofferma a parlare anche della mancanza di un servizio di trasporto pubblico all’interno della zona industriale del Macrolotto Due. «Stiamo parlando di un consorzio che se ha le forze per ospitare una cittadella del pronto moda, può anche prevedere a proprie spese un servizio di bus navette – conclude – In fondo tutti i grandi outlet della Toscana si organizzano da soli. Noi possiamo collaborare sul fronte della previsione delle fermate».