La commissione permanente per seguire i lavori del dopo alluvione ed essere aggiornati in modo costante, a Montemurlo, non ci sarà. La maggioranza in consiglio comunale venerdì scorso ha votato no.
I cittadini sono usciti dalla sala con l’amaro in bocca: "E’ stata negata al Comitato – dicono – la possibilità di istituire e partecipare ad una commissione specifica per l’alluvione. Questa, oltre ai problemi idrogeologici, avrebbe potuto seguire anche tutti i problemi legati alle domande di rimborso". Il consiglio comunale straordinario ha visto la partecipazione del presidente della Regione Eugenio Giani, del presidente di Publiacqua Nicola Perini e la portavoce del Comitato Sabrina Tabani ha letto un intervento che riassume le necessità della popolazione e l’urgenza dei lavori.
"Il Comitato – ha detto la Tabani – è costituito da oltre 200 aderenti, parlo quindi a nome di oltre 1.000 cittadini. E’ stata la prima pioggia dopo un’estate di siccità. Tutto si è ripetuto come prima: lo Stregale esondato ancora per ostruzione della grata all’ingresso della tombatura, Oste e Bagnolo allagate per l’acqua uscita dalle fognature e scesa dalle colline che sovrastano Bagnolo. Sono presenti nel Comune le casse di espansione, gli impianti di sollevamento, e infiniti raccordi o soluzioni tampone che servono a mitigare il rischio, ma necessitano di interventi immediati e coordinati".
Il presidente Giani ha ricordato che "per ora non sono disponibili i fondi per gli interventi strutturali per la messa in sicurezza del territorio, i quali, se non ci saranno risorse da parte del governo, avranno come riferimento i 68 milioni stanziati dalla Ue per la Toscana. Penso che i fondi arriveranno a gennaio 2025".
Il Comitato ha criticato anche il fatto di non aver sfruttato l’occasione dei fondi Pnrr: "Dei 15 milioni di investimenti il Comune non ha messo neanche un euro sul rischio idraulico". Infine, sono stati chiesti chiarimenti: chi e per quale motivo ha posizionato la grata all’imbocco dello Stregale alla fine dei lavori di ripristino del tratto tombato; perché non si è intervenuti subito dopo le segnalazioni di prossima esondazione dell’8 settembre e per quale motivo non è stato aggiornato il piano di protezione civile del 2012.
Infine, i cittadini hanno rilevato che il torrente Bagnolo necessità urgentemente di rimozione dei detriti e dragaggio per ripristinare l’originale alveo e relative pescaie e la cassa di espansione dietro la vecchia via Montalese è sicuramente da ripulire e affondare, perché insufficiente.
M. Serena Quercioli