CLAUDIA IOZZELLI
Cronaca

Famiglie ancora isolate a 8 mesi dall’alluvione, 400 metri a piedi ogni giorno per tornare a casa

A Grisciavola (Vaiano) i residenti non possono tornare nelle loro case dallo scorso 2 novembre. Tutto per il crollo di un ponte. I mezzi non arrivano. “E se qualcuno si sente male?”

Il ponte crollato a Grisciavola

Il ponte crollato a Grisciavola

Prato, 7 luglio 2024 – Una trappola di incartamenti burocratici ha preso il posto del fango e dei detriti che il 2 novembre isolarono abitazioni e interi borghi, in Val di Bisenzio, dove ancora, a distanza di otto mesi dall’evento alluvionale diverse famiglie hanno difficoltà ad arrivare alla propria casa. Il tutto inserito in un quadro geologico di una fragilità estrema – con peggioramenti di frane e nuovi smottamenti anche con le piogge successive , un reticolo idrografico importantissimo – non a caso nasce qui il fiume principale della Provincia – e una combinazione fatale di intrecci fra pubblico e privato, dove la distinzione ad esempio fra viabilità pubblica, vicinale e privata resta un rebus da risolvere ogni qualvolta si presenta l’esigenza. Non ultimo, ad aggravare il problema, la serie di competenze che spettano a Regione e Comuni, in un rimpallo che sta facendo allungare i tempi di ripristino all’infinito, e in questo rammentiamo la gestione anche delle montagne di detriti che giacciono, marcescenti e aggravate dai rifiuti domestici depositati dopo il 2 novembre, ancora vicino a case e aziende.

Il caso emblematico è quello di Grisciavola, dove ben cinque nuclei familiari sono impossibilitati a tornare a casa per il crollo di un ponte: 400 metri di strada a piedi ogni giorno, dall’evento alluvionale, per tornare a casa carichi della spesa, in case che nei mesi si sono ammuffite perché prive di riscaldamento (hanno il bombolone e l’autocisterna non può arrivare). "Un problema sotto tutti i punti di vista – ci hanno ribadito le famiglie del borgo vaianese – non arrivano i mezzi quindi è impossibile tagliare l’erba nei campi, come sarebbe opportuno per il rischio incendio. E siamo in pensiero soprattutto se ci capitasse qualcosa: l’ambulanza non arriva e i soccorritori dovrebbero guadare il torrente. Inoltre, fare tutta quella strada col sole adesso sarà davvero dura, per non parlare di quando ricominceranno le piogge e il corso d’acqua da guadare si riempirà di nuovo".

Come loro molti altri, bloccati, nel loro ritorno verso casa, dal fatto che la gestione del reticolo idrografico è in mano al Genio Civile e quindi, anche se volessero ripristinare in proprio l’attraversamento – nel caso la viabilità sia privata e non vicinale o comunale, ma anche in questo caso non sempre è semplice stabilirlo – devono fare i conti con gli uffici della Regione. Un tentativo di conciliazione con Regione e Comune, andato deserto, un esposto, numerose segnalazioni alle forze dell’ordine: tutto inutile, niente è cambiato per gli abitanti di Grisciavola in questi 8 mesi. L’ultimo passaggio è di questa settimana, con un incontro con la neo sindaca di Vaiano, Francesca Vivarelli, che al nostro giornale spiega: "La procedura per ripristinare il ponte e l’accesso per i residenti di Grisciavola è stata incanalata in un percorso concordato con il Genio Civile per garantire il rispetto delle normative e i diritti dei residenti. Siamo in attesa di poter avere il parere per l’avvio dei lavori che comporta no autorizzazione idraulica, parere che dovrebbe arrivare a breve. L’amministrazione, pur non avendo competenze dirette sulla questione, ha preso in carico le legittime istanze dei residenti e ha trovato un’interlocuzione positiva con il Genio Civile, fermo restando il rispetto dei ruoli e delle prerogative. I residenti sono aggiornati puntualmente sullo stato delle cose".