
La strada che collega la Val di Bisenzio, da Terrigoli, a Barberino. dove si è verificato il cedimento del manto stradale
Ancora un amaro risveglio in Val di Bisenzio, risparmiata in questi giorni dagli allagamenti – che nel 2023 misero in ginocchio case e aziende del fondovalle – ma toccata profondamente in quello che rappresenta la paura più grande: la fragilità delle sue montagne, della viabilità e quindi il rischio d’isolamento sempre dietro l’angolo, con le piogge intense degli ultimi mesi che hanno portato alla luce una situazione precaria di territorio e infrastrutture.
Il risveglio è stato infatti accompagnato dalla doppia notizia della chiusura di due importanti collegamenti: uno sulla strada principale, la Sr 325, interrotta fra San Quirico e Sasseta per uno smottamento di terra e detriti del ciglio che si è riversato sulla carreggiata, uno sulla strada che collega la Val di Bisenzio, da Terrigoli, a Barberino, passando da Montecuccoli, dove si è verificato il cedimento del manto stradale sul lato mugellano.
Con lo sbocco della Collina chiuso, a Figline, per il rischio di straripamento della Bardena, e una potenziale via di fuga – la cosiddetta via Ferrata, da Gamberame a Prato, di proprietà di Rfi - interrotta addirittura da una muraglia di blocchi di cemento per la sua pericolosità, sarebbe bastato un incidente di poco conto o una piccola problematica stradale nel tratto meridionale della Sr325 per isolare completamente la Val di Bisenzio, anche e soprattutto in caso di soccorsi. E l’incidente c’è stato, a La Briglia, quando un’auto ieri mattina ha urtato una in sosta, fortunatamente senza conseguenze sul traffico: sfiorato quindi il rischio della chiusura da ogni lato, fatto salvo lo sbocco verso la valle della Limentra tramite la Sp2, ma anche lì si tratta di un percorso ad ostacoli coi nuovi lavori di messa in sicurezza a monte e a valle.
E se l’interruzione per lo smottamento sulla Sr 325 si è risolto velocemente, almeno in via provvisoria, con la rimozione di fango alberi e detriti e la riapertura della strada a senso unico alternato alle 17 di ieri, i collegamenti col Mugello restano tremendamente segnati.
Con il cedimento di ieri viene meno, infatti, la provvidenziale via di fuga utilizzata dagli abitanti di Gavazzoli e dei borghi vicini a Montecuccoli mentre la strada è stata interrotta, per diverse settimane, nel versante verniotto, e che ha quindi evitato l’isolamento totale di diverse famiglie e delle comunità religiose della zona. Tanto che, fino alla riapertura verso Montepiano e la Sp1 è stato impossibile raggiungere il Mugello dalla Val di Bisenzio, visto che è interrotto anche il tratto che da San Quirico porta a Barberino, a Mangona: i molti valbisentini che dovevano recarsi al lavoro in Mugello sono stati costretti a passare dall’autostrada da Calenzano, allungando moltissimo il tragitto.
Per quel che riguarda la Sr 325, nel tratto prima di Sasseta, da domani la Provincia effettuerà indagini geologiche più approfondite per capire l’entità della frana e decidere gli interventi definitivi di messa in sicurezza del fronte.
Nei prossimi giorni (la data e' ancora da definire) riprenderanno i lavori a Rasora, nel tratto emiliano, dove deve essere ripristinata la seconda corsia, dopo il cedimento a valle di qualche mese fa.
Claudia Iozzelli