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Mancano pochi giorni per poter chiedere di essere interrogati o per presentare memorie difensive in procura. I venti giorni di...
Mancano pochi giorni per poter chiedere di essere interrogati o per presentare memorie difensive in procura. I venti giorni di tempo dalla consegna degli avvisi di garanzia ai 15 indagati per l’alluvione del novembre 2023 sono quasi scaduti. Non sembra però che nessuno abbia intenzione di presentarsi in procura: troppo vasta la documentazione e il fascicolo (si parla di circa 8000 pagine) raccolto dalla procura in questo anno e mezzo di indagini per poter visionare tutto. Fra gli indagati per omicidio colposo e disastro ci sono l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, il vicesindaco Simone Faggi, l’attuale sindaco di Montemurlo Simone Calamai, alcuni assessori, dirigenti di Genio civile, Consorzio di Bonifica Medio Valdarno e Autostrade per l’Italia.
Al termine dei venti giorni, la procura tirerà le fila del lavoro svolto decidendo se chiedere il rinvio a giudizio degli indagati oppure l’archiviazione per alcune posizioni. Secondo quanto emerso, politici, tecnici e dirigenti sono accusati, a vario titolo, di non aver "programmato" o "adottato interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e di gestione dell’emergenza provocata da eventi naturali". Campanelli di allarme che, secondo la procura, sono stati ignorati dagli indagati che erano invece "a conoscenza della pericolosità idraulica" della Bardena a Figline e del Bagnolo-Fosso Stregale a Montemurlo. Nella chiusura indagini la procura ha puntato il dito contro i piani di protezione civile dei due Comuni "vecchi e non aggiornati" e sulla mancanza di iniziative durante l’emergenza.