Luca Boldrini
Cronaca

E’ morto l’imprenditore Andrea Toccafondi, per anni alla guida dell’Ac Prato

Rilevò la società biancazzurra nel 1979, fu il presidente più longevo d'Italia. Solo nel 2021 il passaggio dalla famiglia a Stefano Commini

Andrea Toccafondi in tribuna al Lungobisenzio in una foto di diversi anni fa scattata dal nostro fotoreporter Nedo Coppini

Andrea Toccafondi in tribuna al Lungobisenzio in una foto di diversi anni fa scattata dal nostro fotoreporter Nedo Coppini

Prato, 29 gennaio 2025 – E’ morto all’età di 78 anni l’imprenditore Andrea Toccafondi. Un nome storico per la città di Prato, legato a doppio filo al calcio cittadino. Per lungo, lunghissimo tempo la famiglia Toccafondi è stata alla guida dell’Ac Prato. Rilevata dai fratelli Senatori nel 1979, il passaggio dalla famiglia Toccafondi a Stefano Commini avvenne solo nel 2021, dopo 42 anni di proprietà di cui 35 a conduzione personale, anzi personalissima del patron. A lungo Toccafondi detenne il record di presidente più longevo d’Italia. In tribuna al Lungobisenzio si vedevano lui, la moglie Luciana e i figli, a partire da Paolo, che del Prato è stato un po’ tutto: da raccattapalle a portiere a presidente. Con lui tre sorelle, Simona, Donatella e Susanna.

La sua avventura alla guida dei lanieri si può dividere in due: i primi anni segnati da un Lungobisenzio sempre strapieno, con grande entusiasmo a spingere il sogno di riportare la squadra in quella serie B che manca dalla fine degli anni Sessanta. Sfide bellissime giocate davanti a un pubblico caldissimo e colorato, trasferte con migliaia di tifosi al seguito, fino alla fine degli anni Ottanta quando per un paio di stagioni l’obbiettivo sembrò davvero vicino: gli anni di Galbiati, Labadini, Marco Rossi. Mancata per poco la promozione, qualcosa si ruppe: la serie C è stata sempre la croce e delizia di una società che si poteva vantare di non essere mai fallita, mentre tutte intorno le storiche rivali cadevano, ma che d’altro canto sembrava (e così è stato) condannata alla mediocrità perpetua. Ancora non si sapeva che le cose potevano andare anche peggio. Dal 1990 in poi iniziò una contestazione perpetua contro il “padre-padrone”, durata anni, mentre il Lungobisenzio si è sempre più spopolato. Un timido ritorno di fiamma nel 2000-2001 con la conquista della Coppa Italia di Serie C e poco altro, ma i rapporti con la piazza non si sono mai ripresi. Anni vissuti sempre a testa alta: sanguigno, appassionato, sempre protagonista.

Dal punto di vista imprenditoriale Toccafondi ha avuto certamente un maggiore successo. Da più di 25 anni si era trasferito a Bergamo; in Lombardia, infatti, a Madone, avevano costruito un piccolo impero della logistica attorno all’azienda Koiné Spa, presente anche a Calenzano. 

L’ultimo saluto a Andrea Toccafondi si terrà sabato 1 febbraio alle 16 nella chiesa di Santa Maria della Pietà.

Tra i primi messaggi di cordoglio, da registrare quiello della sindaca Ilaria Bugetti e di tutta la giunta. “Siamo vicini alla moglie Luciana e ai figli Paolo, Simona, Donatella e Susanna in questo momento di grande dolore – ha detto la sindaca Bugetti – Con Andrea se ne va un importante pezzo della recente storia di questa città, soprattutto calcistica. Ci mancheranno la sua schiettezza, la sua intraprendenza e la sua forza”.

L’Ac Prato ricorda così il suo ex presidente: "La sua dedizione e il suo amore per l'AC Prato rimarranno per sempre impressi nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di collaborare con lui. La sua schiettezza, intraprendenza e forza sono state qualità che hanno contraddistinto il suo operato e che ci mancheranno profondamente. In questo momento di profondo dolore, la Società AC Prato si stringe attorno alla moglie Luciana e ai figli Paolo, Simona, Donatella e Susanna, esprimendo le più sentite condoglianze”.