Anpi, celebrazione lunga un anno: "Tante attività per non scordare". E in podcast le testimonianze orali

La raccolta delle voci sui Ribelli e la Resistenza è a cura di Tempestini e Iozzelli

Anpi, celebrazione lunga un anno: "Tante attività per non scordare". E in podcast le testimonianze orali

Una passata edizione della Marcia della pace a Figline

Sarà un 80esimo anniversario della Liberazione dall’occupazione nazifascista di Prato da vivere attraverso molteplici opportunità. Ma soprattutto sarà un percorso che prende le mosse da questo settembre per concludersi tra un anno, un itineriario di conoscenza e di approfondimenti della Storia che ha lasciato ferite profonde ma che ha aperto ad un Paese moderno e libero. Fiorello Fabbri, partigiano classe 1928 e membro di Anpi Prato, annuncia che per "Anpi questo speciale anniversario non si esaurisce con settembre 2024, ma prosegue con un anno intenso di attività, fino a settembre 2025. In questi mesi siamo impegnati in iniziative per far conoscere la Storia e condividere la memoria di quell’epoca con la cittadinanza. Una grossa opportunità che portiamo avanti grazie anche alla collaborazione di molte associazioni".

E un ringraziamento particolare alle associazioni cittadine che si sono rese disponibili per la realizzazione del cartellone "Aspettando il 6 settembre" giunge anche dall’assessora alla Memoria Chiara Bartalini.

E perché le testimonianze siano conservate anche in forme di divulgazione contemporanea, ecco che le storie di vita vissuta da chi all’epoca era bambino, sono state raccolte in un podcast dal giornalista Lorenzo Tempestini e da Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione e Resistenza: interviste, racconti raccolti in presa diretta lungo i percorsi partigiani. Voci della storia che potremo scaricare dalla principali piattaforme a partire dal 6 settembre.

E a proposito di anniversario, come ricordato nei giorni scorsi sulle pagine de ’La Nazione’, ricorrono gli 80 anni dall’eccidio della Fortezza: il 7 settembre 1944, il giorno dopo la liberazione di Prato, un gruppo di sfuggiti al controllo del Cln giustiziò fascisti o presenti tali, in un numero imprecisato (9 o 12). Una pagina dura e triste a fine guerra sulla quale ha puntato l’attenzione l’avvocato Massimo Taiti, chiedendo che si affronti una volta per tutte dopo un silenzio durato 80 anni.

Fabbri, che quei tempi li ha vissuti, riconduce quell’esplosione di violenza ad un momento di vera follia esecrabile da parte di ’Tantana’: "Ricordo che suo fratello fu ucciso, attaccato alle inferriate di una finestra a Seano... Quello che lui ha fatto è del tutto condannabile, ma ne va tenuto conto nel contesto in cui è successo". "Qui si celebra la Resistenza e quello che è accaduto in Italia e a Prato, quello che Prato ha dato e soprattutto si celebrano 29 persone trucidate inutilmente per pura cattiveria – chiosa l’assessora Bartalini – Non si può volere mettere ad un pari quello che è stato il collaborazionismo, il fascismo, il nazismo rispetto ad un soggetto che in un momento di vuoto ha restituito quel male che lui ha combattuto. Soggetto che poi è stato processato e condannato. C’è stato un cortocircuito umano. E’ un soggetto che non faceva parte di Anpi e non era iscritto a un partito di sinistra. C’è da dire che tutti i morti hanno dignità e non ci deve essere speculazione politica: c’è pari dignità di fronte alla morte".

Per Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione e Resistenza "dietro l’eccidio di Figline c’è la strategia del terrore, a noi italiani di oggi è stata privata la possibilità di fare un processo equo e giusto di certe persone. Nessuno giustifica quei crimini, ma non possono essere messi sullo stesso piano. Abbiamo memoria di quello che è successo il 7 settembre, lo riteniamo un crimine ma inserito nel suo contesto".

Sa.Be.