REDAZIONE PRATO

Appartamenti nei fondi. Regole rigide in centro. Rabbia dei proprietari:: "Cambio impossibile"

All’interno delle strade storiche vietato il passaggio di destinazione da commerciale a residenziale in assenza di un ingresso condominiale. Barberis: "Scelta di decoro e igiene. Al piano terra serve un androne".

Appartamenti nei fondi. Regole rigide in centro. Rabbia dei proprietari:: "Cambio impossibile"

Mancano case. Prato soffre un’emergenza abitativa, non ci sono appartamenti da affittare a privati - è di pochi giorni fa l’appello dell’associazione Il Casolare nata in seno alla Caritas mentre oggi pubblichiamo quello del Sunia - né ci sono case da destinare all’edilizia pubblica. Una sofferenza alla quale vorrebbero dare risposte circa una trentina di proprietari immobiliari stoppati però dalle regole.

"Leggiamo appelli sulla carenza di alloggi, ma c’è un problema di regolamento che complica il passaggio da commerciale a residenziale", spiegano alcuni proprietari di fondi un tempo sede di negozi e ormai chiusi da anni. "Vorremo realizzare degli appartamenti anche a decoro delle strade del centro, alcune delle quali sono rimaste delle distese di fondi sfitti e saracinesche chiuse. Ma ciò non è possibile, il centro sta morendo. Alcune strade limitrofe a piazza Duomo sono deserte, poter trasformare i fondi commerciali in abitazioni darebbe la possibilità di ripopolare alcune strade ormai desertificate".

L’amministrazione comunale nel 2018 con l’adozione del nuovo Piano operativo ha fatto una precisa scelta di preservare il decoro e l’impianto del centro città. Una forma di tutela per il Comune, una decisione sbagliata per alcuni cittadini. In sostanza è possibile cambiare la destinazione di un immobile da commerciale a residenziale (gli strumenti urbanistici in vigore attualmente favoriscono il cambio d’uso proprio nell’ottica di un più facile riutilizzo degli immobili), ma in centro storico esistono delle limitazioni. In particolare i fondi per poter essere trasformati in abitazioni, devono avere un ingresso condominiale o un ingresso che non dia sulla via. In sostanza non è permesso creare una casa con accesso diretto dal piano terra, ma deve necessariamente esistere un androne o comunque una zona di ingresso e poi l’entrata in casa. Una scelta fatta nella consapevolezza di garantire decoro al centro città: "Il cambio di destinazione d’uso è favorito dall’amministrazione, ma a patto che siano rispettati certi canoni per una questione di igiene e decoro - spiega l’assessore all’Urbanistica Valerio Barberis -. Perché un fondo commerciale possa diventare una casa è necessario che abbia un ingresso separato, ad esempio un portone condominiale oppure un’antrata secondaria. Al piano terra in centro non esistono case con ingresso diretto dalla strada nell’abitazione, tutte le costruzioni hanno un’entrata che poi a sua volta porta in casa: è una questione di decoro".

Una decisione che non è stata però colta con favore: "Il piano operativo prevede l’ingresso dal vano scale condominiale - spiegano i cittadini - ma in molti casi non è possibile, sia per ragioni strutturali, per mancanza di spazio, sia per il diniego del condominio ad effettuare aperture". Una soluzione esiste: "Dove non è possibile realizzare appartamenti i fondi sono trasformabili in uffici - aggiunge Barberis -. In centro ci sono molti esempio di fondi riconvertiti, in questo caso non ci sarebbe il problema dell’ingresso sulla via".

Si.Bi.