SILVIA BINI
Cronaca

L’appello della Lilt: "Mancano i dottori, studenti venite da noi"

La Lega italiana per la lotta contro i tumori apre i propri spazi e chiede aiuto. "La prevenzione è fondamentale, ma con la pandemia tutto è diventato più difficile"

Il presidente della Lilt Roberto Benelli

Il presidente della Lilt Roberto Benelli

Prato, 13 dicembre 2021 - Oltre 13.000 visite in un anno, 6000 quelle dedicate alla prevenzione dei tumori della pelle, più di 7000 soci e 25 professionisti a disposizione. Sono i numeri della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori che apre i propri spazi e lancia un appello ai giovani medici e agli studenti che hanno intrapreso il percorso universitario. Sì perché anche la prevenzione ha bisogno di forza lavoro e con il Covid, la mancanza cronica di medici e le leggi che mettono i bastoni tra le ruote anche alle realtà che si occupano di fare prevenzione e svolgono un lavoro di primo piano nella cura primaria dei tumori, di questi tempi non è facile andare avanti. 

Gli impegni sono tanti e dopo l’anno segnato dalla pandemia le attività della Lilt sono riprese a pieno regime con quasi mille visite mediche al mese effettuate finora in dermatologia, dietologia, cardioncologia, dietologia, gastroenterologia, ginecologia, oncologia per pazienti che necessitano di controlli periodici, otorino, urologia, psicologia e consulenze sessuologiche oltre ad effettuare ecografie e prelievi del sangue. Negli studi medici di via Catani ogni giorno professionisti di diverse discipline svolgono visite mediche a prezzi calmierati. Lo scopo della Lilt è quello di rendere accessibile a tutti la prevenzione: chiunque vuole sottoporsi ad un esame o ad una visita deve pagare una quota annua di 30 euro mentre le visite mediche vanno da un minimo di 15 a massimo di 30 euro a prestazione.

È un grande aiuto per la città tanto che sono moltissimi i pratesi che prenotano esami e controlli nella struttura, ma il personale scarseggia, una legge del 2000 impedisce ai medici che lavorano in ospedale di prestare la propria opera al di fuori delle strutture ospedaliere anche in forma di volontariato. "Di recente due dermatologi sono andati a lavorare in ospedale dove c’è carenza di specialisti e quindi non è semplice coprire tutte le richieste che abbiamo", spiega il presidente della Lilt Roberto Benelli. "Per questo lancio un appello agli studenti di medicina, qui abbiamo locali e connessioni internet oltre a un biblioteca dove i ragazzi potrebbero studiare. Siamo come un piccolo ospedale, da noi gli studenti potrebbero svolgere stage e quindi assistere a visite mediche".

L’idea lanciata dall’instancabile presidente parte da un concetto semplice: avvicinare gli studenti a realtà come la Lilt che lavorano costantemente nella lotta ai tumori. "Quest’anno grazie agli screening abbiamo diagnosticato quattro tumori, uno anche in fase avanzata, la prevenzione l’arma più efficace per queste malattie", aggiunge Benelli. Proprio per ampliare l’offerta la Lilt ha dato via a un nuovo progetto di cardioncologia dedicato ai malati di tumore che subiscono chemioterapie, ma servono spazi. La volontà è quella di creare un centro di riabilitazione e diagnostica al secondo piano dell’immobile di via Catani che ospita gli ambulatori. Un vero centro specializzato per le persone che hanno effettuato trattamenti chemioterapici e che necessitano di controlli al cuore. 

A sbarrare la strada a un progetto tanto ambizioso quanto importante c’è il fallimento legato all’imprenditore Riccardo Fusi. L’acquisto del secondo piano, 7000 metri quadrati a destinazione sanitaria, è bloccato da 13 anni. I malati però non hanno tutto questo tempo anche per questa ragione la Lilt ha deciso di dare il via comunque da quest’anno al progetto di cardioncologia. Un progetto che per crescere ha bisogno di meno ostacoli per essere davvero a servizio delle persone malate.