MARIA SERENA QUERCIOLI
MARIA SERENA QUERCIOLI
Cronaca

Appennino, i monti ti sorridono. Come si vive in città e in paese

Gli alunni raccontano le esperienze estive o del week end nelle seconde case, con nonni e genitori. I pregi in campagna sono molteplici, non solo per l’aria: la gente si conosce e si può uscire da soli .

LA VIGNETTA Il raffronto fra l’immagine della città e la campagna vista dai bambini

LA VIGNETTA Il raffronto fra l’immagine della città e la campagna vista dai bambini

Negli ultimi anni sempre più bambini trascorrono il loro tempo libero in casa, spesso davanti alla televisione o ai videogiochi. Parlando di questo in classe gli studenti della 5B si sono resi conto che, pur desiderando uscire di più, uno dei motivi per cui non lo fanno è la pericolosità della città. I loro genitori, infatti, non sempre si sentono tranquilli nel lasciarli giocare all’aperto da soli. Da qui è nato un confronto con la vita nei piccoli paesi, in cui alcuni di loro, avendo la seconda casa, trascorrono le vacanze o i fine settimana, vivendo esperienze molto diverse da quelle che fanno in città.

Le città sono piene di opportunità, offrono una vasta scelta di attività sportive e ricreative, permettendo ai ragazzi di frequentare e di avere sempre qualcosa di nuovo e stimolante da fare. Ma fattori come il traffico intenso e la paura di incontrare “sconosciuti“ rendono i genitori più apprensivi, limitando l’autonomia dei bambini. Per questo, molti di loro finiscono per trascorrere il tempo libero in casa, per esempio giocando online con gli amici.

Nei paesi, invece, la vita è più tranquilla e sicura. L’aria è pulita, la natura è vicina e la comunità è più unita: tutti si conoscono e si aiutano. Molti alunni, avendo una seconda casa in montagna in paesi come Castiglione dei Pepoli, Montepiano, Fiumalbo, Ligonchio, San Benedetto in Val di Sambro, Castagno, Baragazza e Montecarelli raccontano come passano le loro giornate. Alcuni si svegliano presto per andare a fare passeggiate nei boschi, altri fanno acquisti nelle piccole botteghe con i nonni, o anche da soli, e poi si fermano nei bar che sono punti di ritrovo. C’è chi trascorre i pomeriggi giocando a pallone o nascondino nella piazza o nei parchi poiché, senza il traffico e i pericoli, i genitori si sentono più tranquilli nel lasciarli giocare da soli.

Tra i vantaggi della vita in paese, oltre alla sicurezza, c’è il contatto diretto con la natura: i bambini possono esplorare boschi, andare con i nonni o con i genitori a raccogliere more, castagne, funghi, osservare gli animali nel loro habitat. Qui sono più autonomi e questa indipendenza li fa sentire più responsabili perché sanno di doversi gestire da soli in certe situazioni. Inoltre, c’è meno inquinamento e il ritmo di vita è più rilassato, con meno stress e frenesia.

Tuttavia, vivere in un paese ha anche degli svantaggi: i servizi essenziali, come ospedali, supermercati e centri sportivi, spesso sono distanti, rendendo necessario l’uso dell’auto per ogni spostamento. Inoltre, le possibilità di praticare sport o situazioni di svago sono più limitate: non sempre ci sono cinema, centri commerciali, teatri o grandi parchi attrezzati.

In conclusione, città e paesi hanno pregi e difetti, forse la soluzione migliore è poter godere di entrambi, trovando un equilibrio tra la vivacità urbana e la pace della natura.