Corruzione, l’inchiesta choc a Prato. Indagati altri due carabinieri

Al centro della vicenda il comandante della Compagnia di Prato, Sergio Turini, finito in carcere

Sergio Turini

Sergio Turini

Prato, 1 giugno 2024 – L’inchiesta per corruzione che ha provocato un terremoto a Prato si allarga. Ci sono infatti altri due carabinieri indagati.

Al centro dell'inchiesta della procura antimafia di Firenze per corruzione e accesso abusivo al sistema informatico c’è il comandante della compagnia di Prato, Sergio Turini, assistito dall'avvocato Giovanni Renna, che sarà interrogato lunedì prossimo dal gip Anna Liguori. Il militare è anche indagato per peculato, omessa denuncia di reato all'autorità giudiziari e omissione di atti d'ufficio. Poi, in date ancora da definire, saranno ascoltati gli altri due arrestati, finiti ai domiciliari: l'imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci, socio di maggioranza del Gruppo Colle, e il titolare di un'agenzia di investigazioni, Roberto Moretti.

Oggi si apprende che ci sono altri due militari indagati. Si tratta del capitano che comanda il nucleo radiomobile di Prato, indagato per omessa denuncia: la circostanza riguarda l’episodio del cinese sceso in strada armato di un’ascia, considerato “amico” e per questo lasciato stare dopo l’intercessione di Turini, secondo quanto ipotizzato da chi indaga.

L’altro carabiniere indagato è un appuntato che presta servizio a Poggibonsi, indagato per peculato per aver usato l’auto di servizio per accompagnare il figlio di Turini (che a Poggibonsi ha prestato servizio negli anni scorsi prima di arrivare a Prato).

Turini, secondo l'accusa, sarebbe entrato abusivamente nella banca dati delle forze dell'ordine, facendo almeno 99 accessi, per soddisfare le richieste di Matteini Bresci sullo sviluppo di indagini, coperte da segreto, a carico di alcuni dipendenti dell'imprenditore. Poi il militare avrebbe informato l'amico sui risultati delle ricerche. Il militare, per accreditarsi con Matteini Bresci, avrebbe anche acconsentito e cercato informazioni su un altro industriale che a Prato si stava impegnando in investimenti importanti. “In questo momento sta comprando il mondo! Aziende in perdita palese - dice Matteini Bresci al militare in un'intercettazione -. Sergio a me interessa semplicemente che tu mi dica se è uno con cui starci insieme oppure dici...Riccardo guarda lascia perdere”. Turini, ricostruiscono le indagini, si sarebbe dichiarato pronto ad accontentare Matteini Bresci, chiamandolo ironicamente “generale”. Proseguono intanto le indagini.

Nell’ambito dell’indagine ieri è stato ascoltato anche il sottosegretario Giorgio Silli, pratese, convocato dalla procura di Firenze come persona informata sui fatti.

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