Cento anni di storia alle spalle da raccontare e rispettare. È quella della Bottega Peruzzi, incastonata nel borgo di Artimino, vero godimento per palato e anima. Prima alimentari, poi punto ristoro per merende e oggi ristorante di cucina toscana, quella autentica fatta di trippa fritta, lampredotto, minestra di pane e l’intramontabile bistecca. Punto d’accoglienza per i turisti e per i pratesi che soprattutto in estate cercano un luogo di ristoro fresco e gustoso. Una tradizione, nata per volontà della famiglia Peruzzi, che oggi prosegue grazie all’impegno e alla dedizione di Teresa Di Maio e Fabio Iannuzzi, imprenditore tessile con la passione per la cucina, che nel 2005 ha rilevato insieme alla moglie, la Bottega Peruzzi. In cucina sono rimasti volutamente i sapori di una volta, proprio come il borgo antico che ospita il ristorante per lasciare intatto un angolo di storia che si tramanda nei decenni. Aperta nel 1925, la Bottega Peruzzi tutt’oggi è un punto di riferimento.
"Ci abbiamo messo tanta passione e siamo molto soddisfatti dei risultati", dice Teresa Di Maio. Insieme allo chef Manuele Melani che ha una quota societaria, la bottega è cresciuta in questi ultimi venti anni.
"Questo locale è nato come alimentari del paese, ha sempre avuto un grande fascino - racconta la titolare -. Era quel luogo di una volta in cui si andava per tutto: fare la spesa, mangiare o acquistare l’indispensabile. Poi quando siamo subentrati abbiamo iniziato mantenendo il punto merende con taglieri, pappa al pomodoro, panini. Non c’era la cucina espressa. Poco dopo c’è stata la svolta: abbiamo deciso di trasformare il locale in un ristorante che fosse al servizio anche dei tanti turisti, che soprattutto nella stagione estiva, frequentano le zone del Montalbano".
Se in origine rappresentava un semplice negozio di alimentari, oggi è diventata un rinomato ristorante che offre una cucina tipicamente toscana, capace di coniugare la tradizione con le tecniche moderne, sempre rispettando la filosofia di qualità e genuinità che l’ha caratterizzata sin dai suoi primi anni. Il locale, infatti, si è trasformato in un ristorante dove le ricette antiche sono preparate con materie prime fresche e di altissima qualità. La cucina del ristorante è un omaggio alla Toscana, fatta di piatti semplici ma ricchi di sapore. Tra i piatti più amati ci sono le zuppe, come la ribollita e la pappa al pomodoro, che raccontano la storia di una terra povera ma ricca di fantasia gastronomica.
"In estate abbiamo i tavolini anche all’aperto proprio perché Artimino è un luogo magico - continua Teresa - dove si viene per trascorrere una serata al fresco e con una vista unica". La sua posizione strategica nel borgo di Artimino regala ai suoi ospiti una vista mozzafiato che spazia sulla città e sui colli circostanti, rendendo ogni pasto un’esperienza multisensoriale. L’atmosfera che si respira è quella di un luogo senza tempo, dove la tranquillità del borgo antico si fonde con il profumo della cucina che viene preparata al momento dal giovane chef Davide De Finis, poco più che trentenne che ha ripreso le redini da Manuele Melani ora alla Bottega 325, sempre di proprietà dei coniugi Iannuzzi.
"Rilevare questo locale è stata una soddisfazione enorme - continua la titolare - lo abbiamo visto crescere nel tempo grazie anche allo staff che ha reso possibile il nostro sogno. Per questo il nostro grazie va a Michela, Francesca, Benedetta, Samantha e Diana, collaboratrici uniche. Un pensiero speciale va a Cristina che è stata la nostra colonna, è anche grazie a lei se siamo arrivati dove siamo oggi".
In un mondo che corre veloce e che spesso dimentica le radici, ristoranti come Bottega Peruzzi sono una vera e propria oasi di tranquillità e bellezza, dove il tempo sembra rallentare e ogni pasto diventa un’occasione per celebrare la cultura, la storia e la cucina. Un’esperienza per assaporare la vera Toscana.
Silvia Bini