"Il cambiamento rispetto alla giunta Biffoni non c’è stato. Eppure nei comuni limitrofi, da Campi Bisenzio a Quarrata, i sindaci si sono presentati ai picchetti dei lavoratori fuori dalle fabbriche, qui no": sono delusi i sindacalisti Sudd Cobas e i lavoratori pakistani perché hanno atteso invano davanti ai cancelli della CLX in via Paronese la sindaca Ilaria Bugetti. Delusi anche perché non è partita un’azione del Comune per far ritirare la multa e l’ordine di sgombero della polizia municipale. Ieri, erano tutti lì, in una mattina fredda, sferzata dal un vento gelido.
"La sindaca sui giornali – spiegano Luca Toscano e Sarah Caudiero dei Sudd Cobas – ha risposto che le porte del palazzo sono aperte e che c’è un iter autorizzativo da seguire. Cosa quest’ultima non vera, perché i 30 giorni di preavviso per l’occupazione del suolo pubblico, riguarda le sagre. Il picchetto è altra cosa. Si mette quindi in discussione l’ultimo principio per il quale ci battiamo: contrastare lo sfruttamento. Il Comune poteva rifiutarsi di eseguire l’ordine della questura, potevano dire di no, invece la risposta è stata: “le regole vanno rispettate”. A Prato stiamo assistendo ad una guerra di mafia con 3 ditte che hanno ricevuto pacchi incendiari e nelle fabbriche c’erano i lavoratori che hanno spento il fuoco. E per il Comune di Prato il problema è la nostra tensostruttura?". Luca Toscano ha ricordato il triste “precedente” quando scioperarono e manifestarono in piazza del Comune e furono sgomeberati dal sindaco Biffoni. "L’idea di legalità – ha concluso Toscano – di questo Comune è quella della Lega non del Pd che governa. Qui stiamo parlando di 12 ore di lavoro al giorno, sfruttamento, gente che dorme fuori dalla fabbrica ad 1° di temperatura e si va ad applicare le regole ai più deboli. La sindaca se vuole le regole le cambia". Ieri pomeriggio il presidio è stato visitato dai assessori del Comune Logli e Malucchi.
M. Serena Quercioli