REDAZIONE PRATO

Attacco M5S su Biffoni: nel mirino il ruolo della compagna, la procura apre un fascicolo

Esposto in procura e interrogazione. Ma il comandante dei vigili la difende

Il sindaco Matteo Biffoni

Prato, 24 gennaio 2019 - Un esposto in procura, un’interrogazione a risposta scritta e un’accusa pesante: «In questa città devono sparire privilegi e clientelismi e deve tornare una politica dell’etica e della trasparenza». La firma su tutto è dei consiglieri M5S La Vita, Capasso e Verdolini che ieri hanno attaccato il sindaco Matteo Biffoni e il comandante della polizia municipale Andrea Pasquinelli a proposito dell’incarico attualmente ricoperto al comando dalla compagna dello stesso Biffoni, l’agente Lucia Corsetti, che dopo la maternità non è stata riassegnata al servizio operativo su strada ma svolge mansioni di ufficio.

Per i Cinque Stelle questa decisione, presa dal comandante Pasquinelli, «non è rispettosa delle colleghe madri che ogni giorno prestano servizio su strada e può rappresentare un privilegio illegittimamente concesso». Dal canto suo il comandante, in qualità di dirigente al quale «è riservata la gestione del personale», ha messo nero su bianco la ricostruzione del caso inviandola al sindaco. Nella sua relazione fa presente che Corsetti aveva chiesto di tornare in servizio esterno il 27 marzo del 2015, ma che lui non aveva accolto la domanda.

Il perché l’agente non abbia ripreso il suo servizio è un altro motivo di scontro. Pasquinelli, spiegando il suo «no» al ritorno al servizio operativo in strada, il 28 marzo del 2015 scriveva di «apprezzare lo spirito di servizio mostrato» dall’agente ma di non ritenerla idonea perché secondo lui non avrebbe potuto operare «con serenità e distacco» per la sua «particolare situazione familiare».

Per lui Corsetti si sarebbe trovata «esposta al rischio di un’indesiderata sovraesposizione e di polemiche pretestuose». Per i grillini però non basta: «Visto che il sindaco stesso non è considerato a rischio – hanno scritto ieri i consiglieri – potendo tranquillamente passeggiare per la città senza l’uso di scorta, non si capisce su quali basi dovrebbe essere a rischio la sua compagna, che tra l’altro è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale. Inoltre, se si fosse davvero ritenuto rischioso farla lavorare su strada, l’agente ed il comando potevano chiedere un suo temporaneo trasferimento».

Infine le ultime scintille. Secondo il M5S «per accedere ai posti interni del comando, a parte il temporaneo passaggio durante la gravidanza e l’allattamento, per accordi sindacali occorre avere 8 anni di anzianità e vincere una selezione interna», condizioni che non ricorrono per la compagna di Biffoni.

Pasquinelli però replica che gli «accordi sindacali interni sono superati dalla normativa vigente», che il criterio degli 8 anni viene «seguito quando possibile» e aggiunge che «sono numerosi i casi in cui, per valutazione di esclusiva competenza dirigenziale, il criterio non è stato rispettato». Dunque, per lui, non ci sarebbero privilegi. Sul caso intanto la procura ha aperto un fascicolo.

Leonardo Biagiotti