Oscillano gli aumenti Tari a seconda del comune di residenza. Con l’approvazione da parte dell’assemblea di Ato Toscana Centro dell’aggiornamento biennale del piano economico finanziario del servizio di igiene urbana, si registrano in tutta la provincia situazioni a macchia di leopardo. Mentre Prato e Montemurlo sostanzialmente mantengono le tariffe di smaltimento rifiuti invariate, Poggio a Caiano aumenta dell’8%. Una stangata duramente condannata dal gruppo di opposizione "Poggio, Insieme!".
Ma andiamo con ordine. Per il Comune di Prato, l’aggiornamento biennale del piano economico finanziario del servizio di igiene urbana ha portato un significativo ridimensionamento dei costi di gestione rispetto a quanto, a suo tempo, previsto dal piano 2022/2025. Ciò ha consentito di mantenere sostanzialmente invariate le tariffe rispetto al 2023 o comunque di ritoccarle di pochi euro all’anno. Per fare qualche esempio una famiglia media composta da 3 persone con un’abitazione di 70 metri quadrati registrerà un incremento annuo di 5 euro; un nucleo familiare con un solo componente e 50 metri quadri di superficie tassabile l’incremento annuo sarà di 3 euro; anche le famiglie numerose con 5 o 6 componenti e un’abitazione di 90 metri quadri non subiranno sostanziali incrementi della Tari, pari a 7 euro su tutto l’anno. Come per il domestico, anche per il non domestico non si registrano sostanziali incrementi tariffari rispetto al 2023 (+0,7% come valore medio per tutte le attività) mentre restano le agevolazioni fiscali sulla Tari destinate alle famiglie con un reddito Isee compreso tra 7500 e 13.500 euro.
A Montemurlo il consiglio comunale ha approvato tariffe Tari identiche a quelle del 2023, oltre ad aver messo a disposizione 76mila euro, risorse proprie che serviranno per abbattere i costi della tassa rifiuti. Le agevolazioni sono destinate esclusivamente alle utenze domestiche che, a causa dell’alluvione dello scorso 2 novembre, hanno subito danni alla parte di immobile destinata ad abitazione.
Ancora diversa la situazione per i tre comuni della Valbisenzio: l’amministrazione di Vaiano non ha ancora deliberato le tariffe facendo leva sulla proroga concessa ai Comuni che dà tempo fino al 30 giugno. A Vernio gli aumenti per le famiglie saranno del 6% mentre Cantagallo riesce a fermarsi al 4%. Questo è stato possibile (come successo a Firenze) perché l’aumento dei costi è stato spalmato anche sulle imprese che a Cantagallo riescono ad assorbire una buona parte dei costi, avvantaggiando le utenze domestiche.
Infine Poggio a Caiano. Qui la maggioranza ha approvato un aumento Tari dell’8% scatenando la protesta dell’opposizione. "Dopo il regalo dello scorso anno, quando la tassa aumentò di oltre il 4%, ci risiamo con gli aumenti – attacca il capogruppo Francesco Puggelli –. In soli due anni la giunta Palandri ha lasciato che la tassa aumentasse del 12%".
Silvia Bini