Malumori, polemiche e richieste di spiegazioni nei confronti di Autolinee Toscane, perché i rincari per gli spostamenti, sia urbani che extraurbani, a bordo degli autobus entrati in vigore ieri, proprio non vanno giù ai passeggeri. "Anche perché non sono motivati, almeno per il momento, da un miglioramento del servizio. Miglioramento che dovrebbe tradursi in un numero maggiore di corse, ma pure in condizioni più soddisfacenti dei mezzi sui quali viaggiamo", sottolinea ad esempio Gianna, partita da Vaiano per raggiungere il centro storico. Molte delle lamentele per la stangata arrivano proprio da chi ad esempio dalla vallata deve arrivare a Prato, dato che il costo dell’abbonamento extraurbano annuale, con una percorrenza compresa fra i 20 e i 30 chilometri, è salito di 58 euro (614,90 il prezzo aggiornato), mentre il singolo biglietto per la solita distanza si paga 3,90 euro, per un rincaro di 20 centesimi.
"Se abiti in una zona di periferia o in provincia e devi muoverti verso il centro, la spesa è davvero eccessiva – lo sfogo di Carlo, residente a Vernio – Specie se si pensa che difficilmente si acquista un unico biglietto, ma quantomeno ne servono un paio per andata e ritorno. E l’abbonamento adesso ha un prezzo che diventa davvero pesante per le persone economicamente più in difficoltà".
Entrando nello specifico degli aumenti, un biglietto urbano o extraurbano (fascia 0-10 km) costa 1,70 euro, per l’abbonamento mensile urbano servono 38,70 euro, per quello trimestrale urbano 104,50 euro e per l’annuale urbano 342,80. Ancora più salato il conto per chi acquista il tagliando a bordo, arrivato fino a 3 euro con un rincaro di 50 centesimi.
"Dopo che è venuto a mancare mio marito, ho deciso di rinunciare alla macchina. Mi è scaduta anche la patente, così ogni giorno prendo il bus per spostarmi – spiega Olga, in attesa di salire da viale Veneto su uno dei mezzi della linea 1+ (ex Lam blu) per raggiungere viale della Repubblica – Pensavo fosse vantaggioso, ma dopo la novità della numerazione al posto della colorazione per identificare gli autobus e dopo l’aumento dei prezzi, mi devo ricredere: così si mettono solo in difficoltà i passeggeri". C’è poi chi è pronto ad accettare i nuovi prezzi, a patto però che ci sia all’orizzonte un salto di qualità del servizio offerto da Autolinee Toscane. "Possiamo anche investire i nostri soldi in un percorso di miglioramento, ma bisogna vedere dei passi in avanti concreti – afferma Eleonora Ferilli – Sono tanti i miglioramenti che servirebbero al trasporto pubblico e che chiediamo a gran voce. Mi riferisco ad esempio allo stile di guida di certi autisti. Si fermano troppo lontano dai marciapiedi e in questo modo una persona di una certa età come me, quando vuole salire, rischia di farsi male, come peraltro mi è già capitato".
Nel mirino dei passeggeri finiscono anche le condizioni degli autobus, che secondo molti sono scadenti, ma a disturbare i passeggeri sono pure la mancanza di certi collegamenti e i ritardi. Insomma, ad Autolinee Toscane il lavoro da fare non manca.
Francesco Bocchini