REDAZIONE PRATO

Il pasticcio autovelox, giudice cancella la multa: vince l’automobilista. ‘Questione controversa’

La sanzione per eccesso di velocità fatta in via Bologna. Comune condannato a pagare le spese legali. “Senza omologazione c’è incertezza”

Un autovelox in una foto di repertorio

Un autovelox in una foto di repertorio

Prato, 27 marzo 2025 – Una sentenza che respinge il ricorso e una che lo accoglie cancellando la multa per eccesso di velocità. Diverse impostazioni di due giudici di pace di Prato che, dovendo valutare i ricorsi per le multe fatte dagli autovelox a due differenti automobilisti, hanno preso decisioni diametralmente opposte.

Questo sta a significare che non c’è chiarezza in materia e che finché il governo non si deciderà a imboccare una strada certa con il nuovo decreto, regneranno caos e incertezza. Il Comune ha scelto la strada di lasciare accesi gli autovelox e continuare a fare le sanzioni ma, dall’altra parte, gli automobilisti multati hanno tutto il diritto di fare ricorso. E più d’uno ha avuto ragione.  

L’ultima decisione del giudice di pace Valeria Pedrale risale al 19 marzo quando ha depositato la sentenza con la quale ha annullato la multa all’automobilista e condannato il Comune di Prato a pagare le spese legali.

Le motivazioni ancora non ci sono ma la sentenza getta il dubbio sulle legittimità degli autovelox. Secondo quanto ricostruito, l’automobilista aveva preso la multa per eccesso di velocità all’autovelox di via Bologna, zona Madonna della Tosse, nel luglio scorso.

Secondo quanto contestato, il conducente aveva superato il limite di velocità di oltre 10 km/h e per di più in orario serale, poco dopo le 23, circostanza che prevede una maggiorazione del 30%. La multa era così lievitata superando i 160 euro e comportava la decurtazione di tre punti sulla patente.

Il Comune ha chiesto diversi rinvii dell’udienza, probabilmente in attesa che uscisse il nuovo decreto, cosa che non è accaduta tanto che il 19 marzo il giudice ha pronunciato la sentenza. L’automobilista aveva fatto leva su un’ordinanza della Corte di Cassazione del 18 aprile scorso nella quale si distingueva fra omologazione e approvazione. Per essere certi e precisi gli autovelox devono essere omologati, la sola approvazione non è sufficiente a stabilire senza ombra di dubbio la velocità a cui i mezzi viaggiano.

“Come presidente della Camera Civile – è intervenuta Donatella Luchetti in replica alle osservazione del Comune riportate in un articolo de La Nazione di due giorni fa – segnalo che la questione della legittimità o meno degli autovelox posti dal Comune di Prato è non è certa, come afferma invece la stessa amministrazione, ma assolutamente controversa perché anche a Prato sono stati accolti dal giudice alcuni ricorsi proposti dagli automobilisti”.

La presidente della Camera civile, poi, entra nello specifico del caso della multa annullata. “Siamo a conoscenza di una sentenza di un giudice di pace – ha spiegato – che ha dato ragione all’automobilista, accolto il ricorso, annullato il verbale e condannato il Comune di Prato al rimborso delle spese legali. Questa decisione è fondata sulla mancata ’omologazione’ dell’auotovelox posto in via Bologna e segue le indicazioni della Corte di Cassazione che con l’ordinanza n. 10505 del 2024 ha stabilito che gli autovelox sono legittimi come strumenti di rilevazione della velocità solo se

sottoposti al procedimento di omologazione. Tuttavia, gli autovelox posizionati in Prato non sono mai stati omologati ma semplicemente approvati.

Pertanto dovrebbero essere sottoposti al procedimento di omologazione e avendo datazione anteriore al 2017 nemmeno sarebbero automaticamente sanati dal recentissimo decreto ministeriale”.

Laura Natoli