LAURA NATOLI
Cronaca

Avances e abusi sulle pazienti: maxi condanna al radiologo. E sospensione dalla professione

Sette anni e mezzo per violenza sessuale. Accertati 18 casi. Assoluzione per altri 11 episodi

Esame diagnostico

Esame diagnostico

Prato, 16 settembre 2023 – Una condanna pesante: sette anni e sei mesi per violenza sessuale. E’ quella che è stata inflitta, in primo grado, dal collegio dei giudici di Prato (presieduto da Francesco Gratteri) a un radiologo di 63 anni, difeso dagli avvocati Salidu e Di Maio, originario di Pisa ma che lavorava in studi privati e convenzionati con l’Asl a Prato e Poggio a Caiano, per aver molestato sessualmente una trentina di pazienti durante le visite per fare le ecografie.

Dei 30 casi riferiti nel capo di imputazione, il radiologo è stato condannato per 18 e assolto per i restanti. Delle parti offese solo quattro si sono costituite parte civile (assistite dagli avvocati Scarpati, Oliva, Pastore, Borelli), mentre gli istituti medici sono stati citati come responsabili civili. Il pm aveva chiesto una condanna di poco superiore, otto anni.

Il collegio dei giudici ha disposto le provvisionali nei confronti delle vittime e sanzioni accessorie piuttosto pesanti: l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e tre anni di sospensione dalla professione. Sanzioni che scatteranno solo in caso di sentenza definitiva.

La prima denuncia nei confronti del professionista è partita proprio da Prato, nel 2015, quando una donna di origini marocchine si rivolse al centro antiviolenza della città denunciando un episodio inquietante. Il radiologo durante un esame clinico le avrebbe fatto delle avances di natura sessuale e le avrebbe chiesto di spogliarsi completamente per eseguire un’ecografia addominale.

Dopo quella prima denuncia, la Procura ha aperto un fascicolo a carico dell’uomo ascoltando altre pazienti. Durante le indagini della squadra mobile, sono state ben trenta le donne che dissero di aver ricevuto lo stesso tipo di "attenzioni" durante gli esami. Nel febbraio del 2016 il medico fu sospeso dall’esercizio della professione per sei mesi.

Oggi lavora in studi a Pistoia. Durante il processo l’uomo si è difeso sostenendo di aver seguito i protocolli e di non aver mai fatto approcci sessuali senza il consenso del le pazienti.

“Siamo molto soddisfatti – ha detto l’avvocato Stefania Scarpati che assiste una delle vittime – A volte il processo non è stato facile per queste donne ma, finalmente, dopo tanta sofferenza hanno trovato giustizia. Resta il rammarico per il fatto che solo in quattro si siano costituite parte civile. Purtroppo molte donne hanno ancora difficoltà a esporsi, c’è sempre un po’ di vergogna ad ammettere di aver subito violenza. Invece queste quattro donne devono essere di esempio. La loro costanza e tenacia ora le ha ripagate".