La piaga dei sacchi neri: smaltimento illegale degli scarti tessili, azienda chiusa

Il provvedimento, emesso dal gip, scaturisce da un’indagine coordinata dalla Procura: la titolare non ha pagato gli oneri su diversi quintali di rifiuti

Scarti tessili in una foto di repertorio

Scarti tessili in una foto di repertorio

Prato, 9 novembre 2024 – Il distretto si trova ancora una volta sotto i riflettori per una vicenda che coinvolge la gestione illegale dei rifiuti tessili. La Procura della Repubblica di Prato ha disposto il sequestro preventivo di una ditta di confezioni tessili di via Strozzi, la cui titolare, un’imprenditrice cinese, è accusata di non aver mai smaltito regolarmente gli scarti della lavorazione nel corso degli ultimi cinque anni.

L’accusa che le è rivolta è di “gestione abusiva di rifiuti”, un reato che non solo danneggia l’ambiente, ma ha anche ripercussioni gravi sul distretto industriale pratese e sulla sua competitività. Si tratta di quintali di rifiuti così sottratti agli oneri previsti. La ditta è stata chiusa coi sigilli posti all’intero stabilimento ed il sequestro preventivo è stato eseguito su ordinanza del gip di Prato. Le indagini, coordinate dalla Procura con il procuratore capo Luca Tescaroli e condotte dalla Polizia Provinciale di Prato con la collaborazione del personale tecnico di Alia, hanno svelato che la titolare della ditta si sarebbe affidata a ditte esterne per smaltire illegalmente gli scarti tessili, evitando di affrontare i costi legittimi e gravando così sulle risorse collettive.

Secondo quanto si legge su una nota della Procura il comportamento dell’imprenditrice orientale non è stato una tantum: anzi, “si tratta di una gestione abusiva di rifiuti non occasionale, ma professionale”, con l’obiettivo di abbattere i costi di smaltimento a discapito della comunità e dell’ambiente e con evidente risparmio di spesa per l’indagata”.

La confezione, che impiegava 13 lavoratori, è stata chiusa con i sigilli, un intervento che segna un punto a favore della legalità, ma che continua a sollevare interrogativi sulle dimensioni del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti tessili nel distretto.

Fenomeno da contrastare ed arginare: obiettivo per il quale Alia e Comune di Prato ha messo in campo alcune contro misure importanti. Nell’estate scorsa, quando gli abbandoni di sacchi neri contenenti scarti tessili è tornato alla ribalta con prepotenza, l’amministrazione comunale ha potenziato i controlli e gli appostamenti della Polizia municipale, riuscendo in un paio di occasioni a intercettare furgoni carichi di scarti tessili prima che fossero abbandonati sul territorio.

Intanto, poche settimane fa è stato presentato da Alia Multiutility un sistema di recupero degli abbandoni tanto efficace quanto innovativo con l’uso di Aliapp, scaricabile su tutti i dispositivi Ios e Android. Il meccanismo è semplice: tutti i cittadini che si imbattono in discariche abusive potranno scattare una foto, inviare la segnalazione ad Alia e nel giro di tre ore al massimo in centro (e sei ore in periferia) vedere l’area di nuovo pulita. Il sistema, dopo un periodo di sperimentazione, è già in funzione, sette giorni su sette, 24 ore su 24. Chiunque si imbatta in sacchi abbandonati per strada o rifiuti lasciati alle campane del vetro e sui marciapiedi potrà richiedere l’intervento degli operatori di Alia, che in meno di tre ore dalla segnalazione avranno recuperato i rifiuti gettati in maniera illecita.

Sa.Be.