SILVIA BINI
Cronaca

Aziende in crisi: manca il 20% dei lavoratori. Super green pass, corsa contro il tempo

Fra contagi e quarantene le assenze si moltiplicano. Nel distretto il 60% della forza lavoro ha più di 50 anni: "Fra loro molte figure chiave"

Al lavoro in azienda

Al lavoro in azienda

Prato, 9 gennaio 2022 - È una corsa contro il tempo: ci sono appena 20 giorni per mettersi in regola con il super green pass. L’obbligo per tutti i lavoratori (pubblici e privati) e i liberi professionisti over 50 scatterà a partire dal 15 febbraio, data oltre la quale gli ultracinquantenni dovranno possedere ed esibire il certificato vedere rafforzato all’ingresso al luogo di lavoro. Dunque chi oggi non è ancora vaccinato dovrà effettuare la prima dose entro il 31 gennaio o non riuscirà ad ottenere il Green pass rafforzato valido a partire da metà febbraio. Una corsa contro il tempo, appunto, che rappresenta un problema in più per un distretto in cui il 60% della forza lavoro è costituita da persone con più di 50 anni.

A Prato sono 2044 (poco più del 2% della popolazione) coloro che non hanno ancora ricevuto neppure una dose di vaccino. Una parte di queste persone è naturalmente costituita da lavoratori delle aziende tessili, oggi alle prese non solo con le nuove disposizioni del governo anti no vax, ma con un ulteriore enorme problema: quello degli assenti per malattia e quarantena che rappresentano oltre il 20% del totale dei lavoratori complessivi. Un numero enorme che ha già avuto effetti concreti, con reparti tessili chiusi e aziende costrette ad abbassare la saracinesca per mancanza di operai, mentre l’ondata di Omicron ancora non si è manifestata in tutta la sua prepotenza. Il picco è atteso verso la seconda metà di gennaio. Una situazione che sta mettendo in ginocchio interi comparti aziendali in un momento che avrebbe dovuto essere di parziale ripresa e fiducia. "La preoccupazione c’è ed è inutile nasconderlo", dice Luca Giusi presidente di Confartigianato. "I non vaccinati non rappresentano numeri elevati, ma nel distretto che si regge su figure chiave, anche poche assenze possono fare la differenza. Chi deve mettersi in regola deve farlo velocemente altrimenti non riuscirà ad avere tutte le dosi di vaccino entro la scadenza del 15 febbraio".

A preoccupare maggiormente sono comunque le quarantene: "Lunedì ci sarà la riapertura effettiva delle attività dopo le ferie natalizie e il problema delle assenze dovuto alla diffusione dei contagi sta diventando molto grave", interviene Marcello Gozzi, direttore di Confindustria Toscana Nord. "Tutti conosciamo persone in quarantena, sintomo chiaro del fatto che questa ondata è veramente molto più forte delle altre. Finora il distretto ha registrato percentuali basse di contagi, ma stavolta il Covid si sente eccome e le quarantene stanno azzoppando molte aziende. Purtroppo questo è uno degli effetti negativi del ricorso in massa ai tampon".

Come per le scuole e molti altri settori, domani sarà il primo vero banco di prova: il giorno in cui il distretto dovrà misurarsi con i numeri degli assenti e probabilmente cercare rimedi richiamando personale dalle ferie o chiedendo gli straordinari ai dipendenti rimasti fra gli abili e arruolabili. "Il governo ha fatto bene ad andare verso l’obbligo vaccinale, che personalmente avrei esteso anche alle altre categorie di età", commenta Claudio Bettazzi presidente di Cna. "Semmai ci preoccupano soprattutto gli organici delle piccole aziende, in alcuni casi ridotti all’osso per i contagi. Grazie ai vaccini l’uscita dalla malattia adesso sembra più veloce che in passato".