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Bagno a ore, nuove regole 'Permetto due pause ma pretendo disciplina'

Tavola, protesta alle elementari: parla il preside

Scuola primaria (Olycom)

Prato, 20 ottobre 2018 - La scuola ;deve formare cittadini. E formare cittadini significa anche insegnare ai bambini a rispettare le regole». Daniele Santagati, preside della scuola primaria Salvo D’Acquisto di Tavola, torna sulla questione del «bagno a ore». Perché secondo lui l’ordine e la disciplina sono tanto importanti quanto la didattica. «Per andare in bagno devono esserci alcuni momenti dedicati. Non è ammissibile un continuo alzarsi durante le lezioni perché magari i bambini durante ricreazione si distraggono a giocare e dimenticano di andare a fare pipì. Chiaramente questa regola non si applica in caso di urgenza: se c’è una necessità allora la maestra, che ne ha tutta la competenza, può valutare la situazione e agire di conseguenza». Il problema era stato sollevato da alcuni genitori della scuolina di Tavola, dove alcuni bimbi erano tornati a casa con dolori di pancia per avere trattenuto i bisogni fisiologici.

L’unico momento libero per andare in bagno è durante la ricreazione delle 10,30. A mezzogiorno, prima della pausa pranzo, i bimbi vanno in bagno a lavarsi le mani accompagnanti da un custode e solo chi ha davvero urgenza può usare la toilette. «Convocherò la prossima settimana le famiglie e le maestre per comunicare meglio come agire. I bambini di terza, quarta e quinta potranno andare in bagno durante la ricreazione delle 10,30 e prima di pranzo. Le regole ci sono, l’ordine fa parte delle materie che dobbiamo insegnare ai nostri studenti, ma questo non significa che non ci possono essere delle eccezioni. Di norma ci saranno due pause durante le quali i bimbi potranno andare in bagno liberamente. Nelle altre occasioni sarà consentito solo per urgenze», aggiunge Santagati che ieri mattina aveva già comunicato alla vicepreside della Salvo D’Acquisto le modalità di comportamento da ripetere anche alle famiglie. «Se si sono verificati alcuni casi in cui i bimbi non sono stati mandati in bagno per sei ore consecutive, probabilmente significa che è mancato qualcosa nella comunicazione», aggiunge.

Perché è giusto regolamentare le uscite dalla classe, ma si tratta pur sempre di bambini, quindi è bene definire con precisione regole e comportamenti. «Ci sono scuole elementari dove è tutto un viavai in bagno e questo a mio avviso non va bene. Dalla terza in poi i bambini sono abbastanza grandi per capire che ci sono momenti per tutto: per studiare, per giocare e anche per andare in bagno. Quando ho preso la reggenza dell’istituto Castellani a Tavola nessuno metteva il grembiule: ho visto bimbi con magliette da 100 euro che potevano creare invidie e discriminazioni, oggi portanto tutti il grembiulino, così non si creano diversità. Lo stesso vale per il Datini: la mattina chi arriva entro le 8,10 va in classe gli altri restano fuori. Chiudiamo i cancelli. La scuola ha le sue leggi che vanno rispettate, se tutti facessero come vogliono sarebbe solo un grande caos», spiega Santagati, che qualche anno fa fece discutere di sé perché da rettore del Convitto Cicognini aveva vietato l’uso di minigonne e pantaloncini. «All’epoca sembrò che imponessi chissà quale limitazione, oggi sono tante le scuole che adottano regolamenti per vietare l’uso delle minogonne», aggiunge e sorride. Il preside del Datini e del compresivo Castellani ha ben chiaro il ruolo della scuola: in classe si deve imparare la didattica, ma anche il comportamento.