Bagnolo, torna la paura alluvione: "Zona a rischio, peggio del 2023". E i rimborsi arrivano solo per pochi

Il comitato manifesta timore dopo 10 mesi: "Lavori scarsi, ancora tanti detriti e iniziano le piogge". Chi non è stato ammesso a ricevere contributi potrebbe restare tagliato fuori anche dai risarcimenti.

Bagnolo, torna la paura alluvione: "Zona a rischio, peggio del 2023". E i rimborsi arrivano solo per pochi

Gli aiuti dei volontari a Bagnolo lo scorso novembre 2023 dopo l’alluvione che causò due vittime nel territorio di Montemurlo

A quasi 10 mesi di distanza è ancora odissea per i rimborsi relativi all’alluvione dello scorso novembre. Se le domande dei circa 930 cittadini danneggiati a Bagnolo sono state riconosciute valide dal Comune e già tutte liquidate con 3mila euro – ne mancherebbe solo una piccola percentuale – diversa è la situazione per il contributo di immediato sostegno da 5mila euro che il Governo ha dato agli alluvionati toscani (circa 11mila richieste in totale, ndr).

Degli stessi circa 930 richiedenti ne sarebbero stati ammessi solo un terzo, cioè poco più di 300 cittadini di Bagnolo. E anche la comunicazione di coloro che sono stati ammessi avviene con il contagocce attraverso avvisi della Regione che per ora ne ha pubblicati due: nel primo gli aventi diritto montemurlesi erano una ventina, nel secondo, di pochi giorni fa, soltanto 7 su 737 in tutta la Toscana. A tracciare la situazione, a tratti paradossale, è Sabrina Tabani, presidente del "Comitato Bagnolo per l’alluvione": "Purtroppo siamo ancora lontani da definire una soluzione. Uno dei problemi per la richiesta di rimborsi è stato il fatto che i moduli forniti erano riadattati da quelli del terremoto e sul tema dell’inagibilità degli immobili non erano chiari, alcuni hanno sbagliato a barrare le crocette, ma si tratta di errori formali che sono stati corretti, ma alcune domande corrette sono state accettate a altre respinte di nuovo. In alcuni casi a sbagliare sono stati addirittura i Caf, segno che la procedura era complicata".

La presidente Tabani spiega inoltre come la bocciatura al contributo di immediato sostegno comporti l’esclusione di tali domande anche dal rimborso di una percentuale del danno: "Chi non è stato ammesso, si tratta di almeno 600 alluvionati su 930 in totale, resterà tagliato fuori da ulteriori ristori – dice Tabani – senza contare che gli ammessi hanno avuto enormi problemi per caricare le fatture dei lavori già eseguiti entro il 31 agosto sul sito della Regione che era bloccato, senza possibilità di essere riparato visto che è stato chiuso per ferie da 5 al 25 agosto". E ritarderà anche la ripulitura del torrente Bagnolo e della diga di Montacchiello fermata da Arpat. "Ma è già settembre e se ricomncia piovere la pulizia non sarà più possibile. Siamo preoccupati perché la situazione attuale è peggiore di prima del 2 novembre scorso, Bagnolo è a rischio nubifragio".

Elena Duranti