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Bambina annegata in piscina. Chieste condanne per i 7 imputati

La piccola, 12 anni, rimase impigliata nel bocchettone dell’idromassaggio al bagno Texas a Marina di Pietrasanta. Chieste pene da 3 a un anno per i componenti della famiglia Cafissi e per i bagnini

Il sopralluogo della guardia costiera al bagno Texas a Marina di Pietrasanta dove è morta Sofia Bernkopf, dodicenne di Parma, il 17 luglio 2019

Il sopralluogo della guardia costiera al bagno Texas a Marina di Pietrasanta dove è morta Sofia Bernkopf, dodicenne di Parma, il 17 luglio 2019

Prato, 1 ottobre 2024 – Il processo per la tragica fine della piccola Sofia Bernkopf, la dodicenne di Parma morta nella piscina del bagno Texas di Marina di Pietrasanta il 17 luglio 2019, si avvia alle fasi finali. Ieri in tribunale a Lucca c’è stata la nuova udienza dibattimentale, con la requisitoria del pubblico ministero, che ha ripercorso tutti gli accadimenti che hanno portato al fatale incidente. Gli imputati sono sette, accusati di omicidio colposo aggravato: Simonetta e Elisabetta Cafissi di Prato, i rispettivi coniugi, Giampiero Livi, e Mauro Assuero Marchi, poi Thomas Bianchi ed Emanuele Fulceri, i bagnini dello stabilimento balneare, il primo di Pietrasanta e il secondo di Viareggio, e infine Enrico Lenzi, nato a Pescia e residente a Massa e Cozzile, fornitore e installatore della piscina idromassaggio dello stabilimento balneare.

Un’udienza durata oltre tre ore, in cui il pm ha ripercorso passo passo tutte le testimonianze raccolte, sottolineando anche quelle che ritiene incongruenze tra le testimonianze degli indagati e quelle dei loro periti. Come prima analisi si è concentrato sull’accertare come la gestione dello stabilimento balneare fosse totalmente in mano alle due sorelle Cafissi insieme ai loro coniugi, sottolineando la figura centrale di Giampiero Livi, indicato dai testimoni come “padrone“ del bagno.

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Poi si è passati alla ricostruzione del tragico incidente, ponendo particolare attenzione sia alla negligenza dei bagnini, che non si sono accorti di come la piccola Sofia sia rimasta per circa 5 minuti completamente sott’acqua, e anche delle falle costruttive. Smentite dal pm le ipotesi di un incidente avvenuto all’esterno della vasca a idromassaggio, chiarendo nuovamente come la piccola abbia lottato con la bocchetta della vasca dove le erano rimasti impigliati i capelli. Per fare maggiore chiarezza, l’accusa ha portato una serie di immagini e filmati, che hanno dimostrato anche l’impossibilità della bimba di liberarsi da sola.

Alla fine dell’udienza, il pm ha chiesto la condanna di tutti e 7 gli imputati, a vario titolo. Per Simonetta Cafissi chiesti 3 anni di reclusione, per Elisabetta Cafissi 2 anni e 3 mesi, per Giampiero Livi 3 anni e 2 mesi, per Emanuele Fulceri 2 anni e 9 mesi, per Mario Marchi 2 anni e 10 mesi, per Thomas Bianchi 1 anno con pena sospesa e per Enrico Lenzi 3 anni. Il processo proseguirà il 23 e il 30 ottobre con le arringhe della difesa, prima dell’udienza finale fissata per l’11 dicembre con l’attesa setenza.

Iacopo Nathan