REDAZIONE PRATO

Bambino in overdose. Mamma e babbo assolti

Il collegio giudicante ha emesso la sentenza: i genitori non sono colpevoli "perché il fatto non sussiste". Cade anche l’accusa di maltrattamenti in famiglia.

Bambino in overdose. Mamma e babbo assolti

C’è la. sentenza per il bimbo in overdose

Si è concluso con l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste il processo a carico dei genitori del bimbo di un anno che nell’aprile 2022 finì in pronto soccorso con i chiari segni di una intossicazione da sostanze stupefacenti. La mamma, 30 anni e il babbo, 40 anni, all’epoca dei fatti, sono finiti alla sbarra degli imputati con l’accusa di maltrattamenti in famiglia sia nei confronti del piccolino sia nei confronti della figlia più grande, allora undicenne.

Le motivazioni della sentenza, emessa ad inizio settimana al tribunale di Prato, saranno a disposizione tra qualche tempo. La coppia è difesa dai legali del foro di Prato Andrea Marilli e Advogada Priscilla Lourencini. ll pubblico ministero aveva chiesto 6 anni per il padre e 4 anni e mezzo per la mamma.

La discussione della difesa è stata finalizzata a smontare il castello accusatorio che vedeva come primo capo di imputazione quello di maltrattamenti in famiglia, che sarebbero sfociate in litigate furibonde tra i genitori anche di fronte ai figli minorenni. Liti che la bimba avrebbe segnalato alla dirigente scolastica, attivando tutti i percorsi del caso. Una famiglia seguita dai servizio territoriali sociali fin dal 2015. Un elemento importante quest’ultimo per la difesa, che ha permesso di provare che la trentenne non aveva mai consumato droga, non era mai stata seguita dal Serd per uso di droghe e che l’ipotesi che avesse fatto uso di cocaina mentre allattava il bimbo piccolo sarebbe venuta a cadere: situazioni riscontrate e confermate dalle assistenti sociali. Ipotesi che era venuta fuori quando il piccolo era stato portato in ospedale per un malessere. Ai medici del pronto soccorso apparve subito chiaro che il piccolo era in overdose. Fu sottoposto agli accertamenti clinici risultando positivo al principio attivo della cocaina. Partì la segnalazione in procura. E’ stata in questa circostanza che la donna è stata accusata di aver allattato il piccolo dopo aver assunto cocaina. I figli della coppia, dopo questo episodio, vennero affidati ai nonni materni.

La ricostruzione dei genitori è risultata completamente differente rispetto a quella degli investigatori. I due erano andati a casa di amici e lì il bambino, in maniera del tutto accidentale, avrebbe trovato la bustina di cocaina e l’avrebbe messa in bocca. Una spiegazione che era stata definita insostenibile e che invece pare abbia convinto il collegio giudicante. Come aveva spiegato il difensore della coppia, "madre e padre del piccolo non risultano essere assuntori regolari di droghe e la ricostruzione fu subito comunicata ai medici del pronto soccorso".

Sa.Be.