
Un'ambulanza (Foto di repertorio)
Montemurlo (Prato), 5 settembre 2023 – Il cartongesso poteva stare in quella stanza? Come avrebbe dovuto essere stoccato per essere in sicurezza? E chi lo ha messo lì, ha avvertito gli abitanti della casa del possibile pericolo? Sono queste le domande che la Procura di Prato si sta ponendo in queste ore in seguito alla tragica morte di Lorenzo, il bimbo di un anno e mezzo schiacciato da dieci pannelli di cartongesso nella stanza dove i genitori avrebbero voluto eseguire dei lavoretti, affidati a una persona esterna. La tragedia è avvenuta sabato sera, intorno alle 22, in via Rubicone, pieno centro di Montemurlo.
Sabato sera la donna, mamma di Lorenzo e del fratellino di poco più grande, era in casa da sola con i figli. Il marito era al lavoro (è infermiere al Santo Stefano mentre la moglie è ostetrica nello stesso ospedale).
La donna è entrata nella cameretta che era stata svuotata dai mobili per consentire l’applicazione del cartongesso. I pannelli erano stati appoggiati al muro in attesa, poi, di partire con i lavori lunedì.
La mamma è entrata per sistemare le ultime cose quando, per cause in via di accertamento, la pesate pila dei pannelli (circa 150 chili) si è ribaltata cadendo a terra con violenza. Lorenzo si trovava proprio sotto ed è stato travolto. Per lui non c’è stato più nulla da fare.
E’ stata la mamma la prima a tentare le manovre di rianimazione riuscendo a trascinare il figlio fuori dai pannelli, almeno la parte superiore del corpo. In via Rubicone sono arrivati, in pochi minuti, l’ambulanza, l’automedica, i carabinieri e i vigili del fuoco. La disperata corsa in ospedale e poi al Meyer, purtroppo, è stata inutile.
La procura è intenzionata ad andare fino in fondo per non tralasciare nessun dettaglio, chiarire l’esatta dinamica della tragedia e valutare eventuali profili di colpa. Per la procura si tratta infatti di lavori eseguiti "in economia", come vengono definiti gli interventi fatti senza il ricorso a una ditta specializzata.
Per la procura la stanza può essere considerata come un cantiere e quindi era soggetta a regole sulla sicurezza. Motivo per cui i tecnici del dipartimento di prevenzione sui luoghi di lavoro dell’Asl sono stati incaricati di fare accertamenti.
Il pm di turno, Carolina Dini, ha affidato l’incarico per l’autopsia sul corpicino del bimbo, deceduto per un’emorragia cerebrale in seguito al forte colpo ricevuto in testa. L’esame sarà indispensabile per capire la posizione del piccolo rispetto ai pannelli e per stabilire, eventualmente, perché sono caduti. Dai primi rilievi effettuati, sembra, che Lorenzo si trovasse distante dal materiale e che sia stato colpito dalla parte più alta dei pannelli, in concomitanza al punto in cui è stato trovato il sangue del piccolo.
La mamma non ha saputo spiegare ai carabinieri, che stanno facendo accertamenti sulla dinamica, perché i pannelli siano crollati. La stanza dove è avvenuta la tragedia è stata sequestrata. Al momento non risultano indagati, ma la Procura vuole capire chi abbia messo lì quei pannelli e se ci siano responsabilità nello stoccaggio dei materiali.
La mamma era stata avvisata del pericolo, di non entrare nella stanza? I tecnici dovranno stabilire se quei lavori possano essere equiparati a un vero e proprio cantiere e se la normativa prevede che si debbano seguire regole precise anche quando vengono eseguiti i lavoretti "in economia". Infine, ci sarà da chiarire a che titolo la persona, che non è un familiare, avrebbe aiutato la coppia nei lavori.